Non credo che dispiacerà a Nicola Aurilio se utilizzo questo titolo per un articolo che intende celebrare

quello che ritengo il più bel goal della serata della ventitreesima giornata della Serie A che fortunatamente non solo gli anbonati a Dazn ma anche e soprattutto gli abbonati a Sky Calcio hanno potuto godersi in diretta stasera, una rovesciata d’altri tempi la rete del Genoa realizzata da Matteo Retegui al trentaseisimo del primo tempo goal che avranno certamente visto ed apprezzato tutti i tifosi de il nostro Napoli oltre che tutti quelli della proprietà e dello staff tecnico azzurro avranno visto considerato quanto è stato vicino l’acquisto di questo giocatore e quindi la possibilità di indossare la maglia azzurra!
Matteo Retegui
E poi si chiama Matteo come mio nipote che però ovviamente è tifosissimo del Napoli ma nella storia delle origini del calcio in Italia il Genoa occupa un posto che nessuno può potrà mai occupare! Leggo e scopro sul Mattino di domani che poi è oggi che
Mai dire mai in ogni caso! “E se Calzona «conosce vita, morte e miracoli del Napoli» – per parafrasare il tecnico dei sardi, Sir Claudio Ranieri – certamente l’allenatore degli azzurri conosce altrettanto bene la formazione sarda invischiata nei bassifondi della graduatoria con un bisogno disperato di punti per provare a mantenere accesa la fiammella della speranza salvezza. Ma il Napoli non può permettersi passi falsi. Gli azzurri ristagnano mestamente nella pancia della classifica e se vogliono davvero provare una disperata rimonta al quarto (o quinto) posto utile per la prossima Champions devono cambiare passo e viaggiare con una media di (almeno) due punti a partita di qui alla fine della stagione. Sperando che basti… Calzona dal canto suo si è rimboccato le maniche: ha azzerato gerarchie e dinamiche di mercato mostrando subito carattere misto ad una precisa identità tattica. Il suo mantra è il 4-3-3 il suo credo il tridente, ma la parola d’ordine è la meritocrazia.
LA RICETTA
Ed è con questi ingredienti che l’allenatore si è presentato nello spogliatoio azzurro in questi primi giorni nelle vesti di nocchiero, piuttosto che di traghettatore (l’intesa con De Laurentiis è quella di arrivare a giugno, poi si vedrà…). Lo spirito che si respira nell’ambiente sembra più sereno.

Basti pensare che ieri pomeriggio Giovanni Di Lorenzo, nonostante la squalifica, ha chiesto di salire comunque sul charter che da Capodichino è decollato alla volta di Cagliari con a bordo la squadra del Napoli. Il capitano ha voluto esserci comunque. Un segnale importante.”

Ma a mio sommesso avviso era meglio evitare visto che è visibilmente stanco il nostro Capitano!