Carlo Ceraldi dopo averne resi concreti e fruibili e non solo per gli studiosi della materia ma, a dirla con le

parole del sommo Dante, per chiunque intenda “seguir virtude e conoscenza”con il suo museo intitolato al famosissimo notaio di Borgo Sant’Anna, museo da lui ideato, voluto unico realizzato ed esistente a Carinola,ubicato nella stessa Cattedrale ove da mille anni riposano le spoglie mortali del Vescovo Bernardo e dell’eremita di Monte Massico, Martino, entrambi protettori di Carinola, con un suo scritto ha voluto mostrare la sua grande soddisfazione ed ha scritto “finalmente pubblicato seppure in lingua inglese uno studio di Zuzanna Sarnecka (foto in evidenza)”, con splendide immagini a colori , “il fascino delle statuine in terracotta invetriata”.

La studiosa era una studentessa della università di Cambridge dove si è laureata con la tesi “The Della Robbia and Glazed Devotional Sculpture in the Marche”. La tesi presso l’University of Cambridge, l’ha fatta sotto la supervisione della Professoressa Deborah Howard va con l’opera alla scoperta delle origini Non è stato difficile quindi passare dall’amore per le statuine marchigiane a quello per le statuine che un tempo facevano bella mostra alla base del frontone della cattedrale che custodisce da oltre mille anni le spoglie mortali del Vescovo Bernardo e dell’eremita Martino entrambi protettori della città di Carinola.
3801E0A2-5834-44F1-B19E-F9B89932C47A

Un tempo sarebbe stata la Basilica di Santa Maria in Foro Claudio la sede del Vescovato, ipotesi avvalorata dal titolo “Episcopio” con il quale questo tempio è da sempre contraddistinto, a custodire le spoglie mortali almeno fino a quando, come narra una leggenda, dette spoglie non vennero notte tempo riportare a Carinola, come narra una leggenda

Ormai però majora premunt visto che secondo un’importante storico locale, al secolo Luca Menna, notaio in San Ruosi nato nel Borgo antichissimo di San’Anna, autore di un Saggio Historico della Città di CARINOLA, Saggio chiosato da ultimo da Adele Marini Ceraldi.

FE1A6E77-2C87-4D03-9A05-F50A131035AF

Sant’Anna da sempre dimora della nobilissima famiglia Ciocchi,la cui dimora intatta come sette secoli fa, quando molto probabilmente venne realizzata, è di una smisurata bellezza .
cappella_santanna

Ma non è solo questo il tesoro inestimabile custodito da questo Borgo antichissimo come prova la stele in marmo all’interno della chiesa dedicata a Sant’Anna ma vi sono anche le pareti esterne di casa Anfora mostrano gli stessi motivi artistici delle antiche dimore di Salisburgo in Austria!