L’ultima volta che lo andai a trovare a Nocelleto nel cimitero monumentale del comune mi segnai sull’IPhone la data in cui è volato in paradiso

ed è così che posso affermarlo con certezza altrimenti non saprei perché purtroppo nella mia vita c’è stato un ladro, non mi chiedete chi, quando e perché, ma quel che è certo è che, come nel famoso brano di Adriano Celentano , mi ha rubato una parte della mia vita, quella degli ultimi giorni del mio papà!

Non riesco a ricordare assolutamente nulla e non riesco a spigare a me stesso il perché figuriamoci se posso spiegarlo ad altri! Anche questo è un regalo della pandemia? Non credo penso che sia stato qualcos’altro o qualcun altro!

Ricordo però quanto tutti gli volessero bene e quanto ciò fosse una diretta conseguenza del suo carattere nella vita di tutti i giorni!
Non credo di aver ricevuto da lui ma uno schiaffo e tanto meno un rimbrotto o rimprovero ! Ricordo invece le volte che alzava minacciando di usarlo senza però mai usarlo davvero quando faceva il countdawn fino a tre, un battipanni di vimini per curare la mia inappetenza da ragazzino! Eravamo trascorsi pochi mesi dalla fine della seconda guerra mondiale durante la quale oltre che stringere la cinghia fino all’ultimo foro chiamato appunto Mussolini, si faceva la fame vera e propria!

Lui come del resto mio zio Tommaso, deportato a Dackau e tornato a settembre del 1945 nei giorni in cui venivo battezzato e fu proprio mio zio a farmi da padrino!

Non c’era qui il mio papà quando il 28 aprile del 1943 moriva mio nonno che a causa degli incessanti bombardamenti alleati non venne neppure portato al cimitero e per le pratiche inerenti alla morte di mio nonno furono Don Michele Theo fu Andrea e Don Felice Pergameno a dare una mano a mia nonna Maria Ullucci per sbrigarle!

Ho pregato in questo giorno per tutti loro che non ci sono più augurandomi che loro da lassù proteggano tutti noi!