Notaio Peppino di Martino

Non poteva capitarmi tra le mani giorno migliore che poche ore dopo l’espugnazione

dell’Olimpico bianco-celeste mentre l’altra capitolina giallo-rossa veniva il giorno dopo strapazzata con quattro palloni nel sacco dei bianconeri friulani! Zio Peppino ovvero il Notaio Giuseppe Di Martino era una persona straordinaria e lo ammiravo al punto da fermarmi nel cortile della mia casa di San Ruosi a guardarlo quando si radeva la barba dopo aver riempito col pennello le guance di schiuma nonostante già c’erano i Braun elettrici con cui si radeva mio padre! Ancora oggi mi chiedo ma propendo per l’affermativa se non mi avesse influenzato al punto che ancora oggi utilizzo solo lame e mai rasoio elettrico! Fu lui notaio in quel di Roccamonfina e proprio in quel periodo mi fece dono di una serie di atti riguardanti mio nonno Vincenzo ed altri miei antenati dei secoli trascorsi ma soprattutto la copia fotostatica di atti del processo che vide testimoniare proprietari fondiari di Carinola e Falciano e precisamente il volume VI degli “Acta apprety.nonnillorum coryorum exytentium in Civitareale Caleni olym possysorum ab ottri Principe Hostiliani,et non venditorum, neque appretiatorum in anno 1690”.

Fantastico manoscritto dove ci sono le dichiarazioni fatte al magistrato venuto da Napoli a Carinola per recuperare senza però, pare, riuscirci questi fondi della montagna che separa il popolo che per negare muove la testa in orizzontale da quello che invece la muove in verticale! Potete immaginare la mia felicità nel venire in possesso di un tale tesoro!Sia pure in fotocopie!

Tifosissimo del Napoli fino al punto di recarsi allo stadio Olimpico quando ancora non c’era l’autostrada e quindi percorrendo la strada statale Appia e con “fettuccia” compresa, in due tappe con fermata obbligata a Terracina perché il radiatore che fumava per l’acqua in ebollizione se non ci si fermava e tutto questo per la partita che purtroppo aveva quasi sempre un finale scontato!

Oggi però anche Zio Peppino da lassù avrà gioito grazie a Kim ed a Kvaratshkelya