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Associazione Mondragone Bene Comune
Comunicato stampa
L’ex Consorzio Idrico perde 50 milioni di euro di fondi PNRR

Il Ministero delle Infrastrutture ha pubblicato il decreto direttoriale che assegna oltre un miliardo di euro aggiuntivi da destinare soprattutto ad interventi per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua.

I fondi, spiega la nota, sono stati ottenuti dal Ministero delle Infrastrutture nell’ambito della rimodulazione del Pnrr e riguardano l’investimento “M2C2-4.1.
Tra le poche istanze non approvate vi è quella presentata dall’Ente Idrico Campano- EIC, attuatore l’Idrico Terra di Lavoro Spa (l’ex Consorzio Idrico), relativa al progetto: “Interventi digitalizzazione e distrettualizzazione reti di distribuzione ambito distrettuale Caserta per controllo ottimale ed implementazione azioni finalizzate alla riduzione delle perdite idriche”. Il rigetto è dovuto alla MANCANZA DI REQUISITI (Art. 4 dell’Avviso)”, ovvero per l’assenza della Convenzione di gestione.
Questo è il decreto con – in allegato – la lista dei progetti approvati e delle istanze non ammesse: https://dgdighe.mit.gov.it:5001/$DatiCmsUtente/Investimenti/Misura_4-2/Decreto%20direttoriale%20n.%20203%20del%206%20maggio%202024.pdf.
Qualcuno ancora ricorderà l’enfasi con la quale il coordinatore del Distretto casertano dell’EIC annunciava la presentazione di progetti PNRR per 50 milioni di €, lanciandosi in sperticati ringraziamenti elargiti a piene mani: https://www.casertanews.it/attualita/pnrr-ente-idrico-progetti-colombiano.html. E, invece, hanno fatto “un buco nell’acqua” e hanno perso la bellezza di € 49.993.740,00 euro. Fondi che servivano come il pane, vista la condizione di colabrodo in cui versa la nostra rete idrica. Un fatto gravissimo, che rischia di passare in sordina. Quando gli Enti sono destinatari di risorse (quasi sempre dovute), fanno a gara per intestarsele, agitandosi e strombazzando presunti loro interventi (che potrebbero semmai configurare solo ipotesi di reato), mentre restano “ammucciati” (e da mesi) di fronte ad ingenti e colpevoli perdite di risorse pubbliche.

Vanno invece accertate le responsabilità e vanno assunte le determinazioni consequenziali: Chi sono i responsabili di questa pagina di cattiva amministrazione?

E dopo aver perso la bellezza di 50 milioni di €, i responsabili devono stare ancora al loro posto e continuare a beneficiare di indennità e compensi?

L’Associazione Mondragone Bene Comune ha contestato per anni la gestione fallimentare del Consorzio Idrico di “Terra di lavoro” e ha gridato allo scandalo quando illegittimamente si è trasformato in S.p.a..

Illegittimità dovuta al mancato coinvolgimento dei Consigli comunali dei Comuni aderenti, unici titolati a decidere in merito: http://www.contrastotv.it/mondragone-ambc-il-diluvio-che-rischia-di-abbattersi-sul-consorzio-idrico/; https://www.casertanotizie.com/politica/2023/09/11/associazione-mondragone-bene-comune-se-a-mancarci-e-addirittura-lacqua-potabile/; https://www.urbanews.it/politica/se-lacqua-continua-a-sfuggirci-di-mano-la-nota-dellassociazione-mondragone-bene-comune.html. (questi sono solo 3 dei tanti interventi di questi anni).

Ma la responsabilità primaria di tutto ciò (ed anche della perdita di questi 50 milioni di €) sta ovviamente in capo a chi in quest’ultimo decennio ha trasformato la cosiddetta Terra di Lavoro in Terra dei cachi.

La responsabilità è di colui che, già dal 31 maggio 2015, giorno delle elezioni regionali, ha manomesso la democrazia (piegandola ai propri interessi), ha svenduto la funzione pubblica (brigando e trafficando a destra e a manca), ha assoggettato le istituzioni locali (intrufolandosi di continuo nella gestione degli enti locali) e – con la complicità di Via Santa Lucia – ha trasformato enti, servizi, nomine, bandi e fondi pubblici in un continuo e squallido mercimonio.

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Cos’altro dovrà accadere per farci capire che occorre uscire dalla comfort zone (culturale, sportiva, professionale, confessionale, di volontariato …) in cui da tempo ci si è rintanati, per organizzare il necessario cambiamento?

Prima che sia troppo tardi.