EI CARI FRATELLI GRANDI: CHE TRAGEDIA! Perché la pace continua ad ignorare la vostra terra? Siete sempre stati

accerchiati dall’odio, e per cercare di fronteggiarlo avete spesso avuto grandi leaders a guidarvi a partire dal Padre fondatore della vostra Patria David Ben Gurion, ma questo non è certo il caso di oggi e del vostro pessimo capo del governo.

Per contrastare l’odio che da secoli attanaglia Israele, che lo vorrebbe distruggere, annientare, sarebbe necessaria ben altra guida con ben altra tempra e saggezza.

Con questo somaro al governo (e chiedo venia ai somari) neppure vale il buon senso, sovente merce rara anche per lui, elargito dal Presidente degli USA Biden letteralmente sprecato e buttato alle ortiche.

A che serve scongiurare Netanyahu di evitare una strage di civili a Gaza e di fare in tutto il gioco di Hamas e degli Yihadisti.

Per un criminale di Hamas le migliaia e migliaia di palestinesi colpevoli d’esser vivi trucidati dalla controffensiva israeliana sono tutto oro che cola.

Ecco l’incoscienza di Netanyahu… Su quei luoghi ormai flebile riecheggia lontana la sola eco dei nomi di Yitzhak Rabin e di Shimon Peres, vecchi nemici/amici laburisti di sempre. Rabin che, dopo la guerra dei sei giorni del 1967 e la guerriglia dei sassi del dicembre 1987, seppe fronteggiare lo scoppio della prima Intifada proprio negli anni Ottanta e che, rieletto primo ministro nel 1992 rafforzò il miraggio di pace israelo-palestinese; Rabin che promosse e firmò gli accordi di Oslo del 20 agosto 1993, resi attuativi il 13 settembre dello stesso anno, insieme a Bill Clinton ed al leader palestinese Yasser Arafat.

Questo stato di cose consentì la nascita dell’Autorità Nazionale Palestinese, facendo intravedere in quella Terra un po’ di quiete.

Shimon Perez
Shimon Perez

Rimane nella storia moderna e nella luce di una pace presto offuscata il Nobel che nel 1994 fu attribuito proprio a Rabin, Shimon Perez e Yasser Arafat; ma a Tel Aviv il quattro novembre 1995, con l’assassinio di Rabin, calò il buio sulla luce della pace appena brillata e presto svanita. Un estremista israeliano schiacciò il grilletto della sua arma in piazza dei Re di Israele oggi piazza Rabin; ma come si somigliano tutti, questi luridi assassini.

Ora ristagna irrespirabile solo l’orrendo puzzo dei criminali, dei macellai di Hamas e loro fida compagnia vittime di se stessi ma pronti a gettare sugli altri, Israele, i propri drammatici e tragici errori e le loro lerce voglie, aiutati dal tenace odio nutrito e non solo. Già, non solo, non a caso ho fatto i nomi di Yitzhak Rabin e di Shimon Peres, per la loro utopia di cercare e creare buon senso e pace e per il fatto di esserci quasi riusciti.

Certo, al di là di Benjamin Netanyahu, l’aver subito un mostruoso attacco con il rapimento di duecentocinquanta israeliani con molte donne, bambini e anziani da parte dei terroristi di Hamas potrebbe spingere chiunque a reazioni imponderabili e tragiche; ma i capi dei grandi paesi dovrebbero avere la capacità di guardare al di là del proprio naso; e la risposta guidata e pianificata da Netanyahu, per la gioia dei terroristi di Hamas e soci, ha dato il via all’ennesimo spargimento di sangue innocente; sì, all’ennesima strage di palestinesi. A questo tragico scenario di morte non poteva mancare l’assalto degli sciacalli: ed ecco l’autorevole membro della NATO (perché mai è lì?) il presidente turco Erdogan (che ha difeso i criminali di Hamas benedicendoli in quanto si tratta di un meritorio e commovente gruppo di eroi che lotta per la liberazione), penso che un pietoso tacere sia la miglior cosa possibile.

Ma purtroppo ci tocca tornare all’inqualificabile Netanyahu e all’ennesima strage di palestinesi in “cambio” della morte di qualche assassino di Hamas, che protesta in modo strafottente e compiaciuto ma in realtà non mira ad altro. Insomma, è una bella e terribile sfida tra questi assassini e Benjamin Netanyahu, con vittime sacrificali i palestinesi e gli israeliani; con sempre più vittime Ora il massacro può ben continuare avendo la stoltezza dei primi e l’incapacità dell’altro approntato lo sterminato mare di migliaia e migliaia di vittime e la cosa non si arresterà.
Il creare un corridoio umanitario per mettere in salvo le moltitudini di palestinesi coinvolti e travolti è chiedere troppo all’iroso e incapace capo del governo di Israele? La cosa è avvenuta in parte ma è subito naufragata.

Sappiamo bene che impossibile cullarsi in questo sogno come del resto è inutile appellarsi ad un po’ di buonsenso.

Aggiungo inoltre, che i criminali di Hamas possono usare benissimo le ambulanze per coprire e trasportare i loro assassini, tanto da spingere gli israeliani a bombardarle distruggendole ma che terrificante raccapriccio sentirsi sfiorare dal dubbio: “e se non fosse così?”.

Netanyahu
Netanyahu

Purtroppo sappiamo bene che un briciolo di ragione non alberga e mai albergherà in queste persone sciagurate; così null’altro che stragi, distruzioni e devastazioni sempre vi saranno in queste terre. Ma all’improvviso una luce è sembrata accendersi: uno scambio tra un po’ di tregua e qualche prigioniero dall’una e dall’altra parte, inciampi, ripensamenti, ripicche, accuse di violazioni della tregua e impicci vari permettendo e infatti quella luce si è subito spenta.

Così la guerra continua con le sue vittime, le sue devastazioni e ormai si dispera di vederne la fine e sulla possibilità che qualcosa possa cambiare ahimè il dubbio mi attanaglia sovrano.