Abbiamo sempre saputo di avere ragione a proposito delle modifiche statutarie di un ente consortile che devono necessariamente essere approvate da tutti i Consigli comunali dei comuni consorziati http://www.contrastotv.it/mondragone-ambc-il-diluvio-che-rischia-di-abbattersi-sul-consorzio-

idrico/. È una vecchia battaglia che alcuni di coloro che oggi animano l’AMBC fecero a suo tempo anche contro il CE4 e l’Eco 4. Quindi, appurare- grazie alla tempestiva e puntuale informazione di CasertaCE- della sentenza del Consiglio di Stato che ha piegato le ginocchia al Consorzio Idrico e che, tra le altre cose, ha -per l’ennesima volta- acclarato il principio sacrosanto della competenza del Consiglio comunale in materia di statuto di un consorzio intercomunale, non ci ha dato particolare soddisfazione, ma -semmai- tristezza per i nostri rappresentanti consiliari che continuano a subire senza battere ciglia. Qui la sentenza del Consiglio di Stato sez. V – 08/02/2021, n. 1119: https://casertace.net/wp-content/uploads/2021/06/document.pdf. Scrive a chiare lettere il Consiglio di Stato che “è necessario che anche le successive modifiche statutarie siano approvate dai medesimi Comuni consorziati che devono inizialmente approvare lo statuto, non potendo i Comuni rinunciare ad una propria potestà, delegandola al Consorzio”. Il 4 maggio scorso l’AMBC in vista di un’assemblea consortile chiamata illegittimamente ad approvare importanti modifiche statutarie, per l’ennesima volta, aveva scritto: “Un solo esempio: le modifiche statutarie del Consorzio – a norma di legge e di convenzione istitutiva del Consorzio, sottoscritta ai sensi dell’art. 31 del TUEL e mai modificata- sono di competenza dei Consigli comunali dei comuni consorziati. Ma il nostro vacuo Consiglio comunale non è stato mai coinvolto -per esempio- rispetto alle modifiche statutarie che il Consorzio idrico ha approvato a dicembre del 2018. Un film già visto con il Consorzio CE4!”. Ma, come è noto, tutto ciò che diciamo noi per “partito preso” non deve essere minimamente considerato. Sta di fatto però che ora a dirlo non sono “i quattro amici al bar” dell’AMBC, ma il Consiglio di Stato. Cari Consiglieri comunali di Mondragone e dei comuni aderenti al Consorzio idrico, cos’altro deve accadere per spingervi ad agire? Istituzioni rappresentative permeate da un briciolo di dignità e democrazia dovrebbero almeno pretendere le immediate dimissioni di tutta la governance attuale di questo Consorzio. E Consigli comunali avveduti, competenti, liberi e pensanti non potrebbero che lavorare per dire addio a tale Consorzio. Cose che purtroppo temiamo che non accadranno. Per quanto riguarda il Consiglio comunale di Mondragone non possiamo certamente aspettarci un’autonoma iniziativa da parte del suo presidente, l’avvocato Petrella. L’AMBC è già intervenuta a proposito dell’incarico legale che il Consorzio idrico gli ha affidato: https://www.giornalenews.it/archives/97216. Speravamo di suscitare qualche reazione (o almeno un’interrogazione) in qualche Consigliere comunale, ma niente di niente. Sicuramente non ignorate, esimi Consiglieri comunali, che in base al comma 5 dell’art. 78 del T.U.E.L “al sindaco ed al presidente della provincia, nonché agli assessori ed ai consiglieri comunali e provinciali è vietato ricoprire incarichi e assumere consulenze presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei relativi comuni e province”. E di divieti di cui dovreste occuparvi ve n’è più d’uno, come denunciamo inascoltati da tempo, fin dall’insediamento di questa amministrazione. Sappiate che la vostra grave inerzia nel non intervenire per far rispettare la legge vi rende complici! Un’inerzia che speriamo non avvinghi anche coloro che attivamente si stanno già preparando a “scendere in campo” per le amministrative del 2022.