Can. 1177 – §1. Per qualsiasi fedele defunto, le esequie devono essere celebrate di norma nella chiesa della propria parrocchia.
§2. Tuttavia è consentito a ciascun fedele, o a coloro cui compete provvedere alle esequie del fedele defunto, scegliere un’altra chiesa per il funerale, con il consenso del rettore di questa e avvertito il parroco proprio del defunto.

Così il Diritto Canonico.Mi auguro di non urtare la suscettibilità di alcun prelato e nel caso qualcuno avesse da recriminare, così come qualcuno, invitando a non insultare, ha suggerito in queste ore di soprassedere dall’insulto e mettersi a “pensarci un poco in modo che si accorgerà che glie ne vengono in mente tanti altri possibili e finirà per non profferirne alcuno, io suggerisco invece di venire a San Ruosi, prendere la strada che porta a quello che fu il Rio Pozzano e dopo una cinquantina di metri svoltare a sinistra fino alla fine dove troverà i ruderi del fu “San Ruosi dei Gentile e di fronte il rudere della Cappella gentilizia dei Gentile, dove alcuni decenni orsono abitavano donna Antonina e don Vincenzo. Di quest’ultimo si narra che fosse il primo dell’intero comune ad aver acquistato un grammofono a tromba e manovella che aveva la puntina “birichina” che si incantava sempre nello stesso punto facendo ripetere più volte la stessa parola: capó. . capó. . facendogli perdere le staffe, dicendo: ca po’ te piglio e ti sbatto per terra!”

La cappella in questione, ora sconsacrata, era dedicata alla Madonna della Libera come l’altra famosissima di Santa Maria in Foro Claudio e da diversi decenni è stata adibita a ricovero di animali e masserizie!

Il tempo inclemente e non solo, mi impedisce di fare le foto di questi ruderi oggi ma le farò appena possibile e le inserirò in questo articolo!

Non a caso e d’altra parte in un momento come quello attuale meno ci si sposta meno ci si riunisce meglio è!

Spero di non essere tacciato di essere troppo tradizionalista nel difendere questi pezzi importanti di “fede e di storia” come io non taccerò di “iconoclastia” chi sia pure continuando a chiedermi il perché vi sia una certa ritrosia da parte di chi dovrebbe, sia pure a termine del “canone” in epigrafe con il consenso del “rettore” in altre parole il proprietario cioè la famiglia titolare, a mio avviso incentivare ogni occasione di professione di fede la chi maggiore espressione credo sia la celebrazione eucaristica della SS.Messa.

Mi piace ricordare che in questi minuscoli centri e nelle cappelle gentilizie suddette trovarono rifugio molti dei mondragonesi che temendo il peggio come conseguenza di un temuto sbarco alleato sulla spiaggia di Mondragone, sbarco che invece è avvenuto invece poco meno di duecento chilometri più a nord, ritennero di essere più sicuri ma alcuni invece, come una bambina uccisa dai bombardamenti poi alcuni decenni dopo trasferita al cimitero di Mondragone, bambina che era stata tumulata nel sotterraneo della Chiesa di San Ruosi!

Non dico quindi di equiparare le cappelle gentilizie alle chiese parrocchiali ma non vedo perché opporsi quando qualcuno voglia celebrare un evento sia esso lietissimo, lieto o meno lieto in una di queste cappelle avendo ottenuto preventivo consenso della famiglia titolare denominata nel diritto canonico “Rettore” si debba opporre?

Ricordo che, nella cappella di San Ruosi, a parte le celebrazioni della SS.Messa per la Madonna del Carmine, le ultime cerimonie tenutesi nella cappella di San Ruosi sono state il battesimo di mia nipote tredici anni orsono ,poi nulla più!

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Cappella B.V.Carmine

Ieri si è celebrato l’ultimo saluto alla signora Angelina Di Martino e la cerimonia funebre si è tenuta nella chiesa parrocchiale dei SS. Filippo e Giacomo in Ventaroli presieduta da don Luciano Marotta.

Purtroppo non ho potuto essere presente, mi sarebbe piaciuto tantissimo, purtroppo però se avessi partecipato avrebbe dovuto rinunciare chi sta vicino a mia madre, mia sorella, e non ho potuto neppure presenziare al passaggio del feretro, peccato sarà stata una cerimonia commovente.

Credo che anche la cappella gentilizia di questo splendido borgo e qualsiasi parte di esso ogni pietra ed ogni colore di quelli che da secoli segnano i solchi tracciati sulla parete esterna della casa Di Martino sia quelli dell’arcobaleno dello stemma del soffitto interno, hanno pianto la dipartita della signora Angelina !
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