Gianni Pagliaro

Oltre i post c’è di più
Strumenti & Materiali per prepararsi a cambiare la città
Comunicato stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune
Qualche amico da tempo ci suggerisce di

aumentare la nostra presenza sui social e di privilegiare una comunicazione più incline allo spot, alla sintesi, alla battuta o all’immagine (leggasi anche propaganda). Pur non disdegnando affatto i nuovi media, riteniamo però utile continuare ad argomentare -prendendoci lo spazio necessario (che i giornali ci offrono) e un po’ della vostra pazienza e del vostro tempo (per leggerci)- e a far circolare -come facciamo da tanto tempo (ormai)- strumenti & materiali utili per conoscere a fondo i problemi e le possibili soluzioni e per contribuire a formare una “coscienza civica” e una nuova classe dirigente in grado di candidarsi al governo della città con competenza. E anche oggi cerchiamo di mettere nella “cassetta degli attrezzi” qualche altro strumento utile. La pandemia ha dimostrato il disastro di un concetto di salute e di servizio sanitario basato sul mercato, privatizzato, aziendalizzato e centralizzato sulle cure ospedaliere. Occorre una svolta radicale in direzione della salute come prevenzione nei territori e nei luoghi di lavoro e di un servizio sanitario universalistico nell’accesso, gratuito perché posto in carico alla fiscalità generale, basato sulla medicina territoriale partecipativa. L’AMBC vi segnala l’interessante editoriale del numero di maggio-giugno del Granello di Sabbia, la rivista bimestrale di Attac Italia con la sintesi delle proposte sul Recovery Planet della Società della Cura. Passiamo a una scrittura collettiva per rompere i troppi muri che circondano le scuole. “Scuola Sconfinata. Per una rivoluzione educativa” è un bel libro (gratuito) da diffondere per pensare e agire insieme. Scuola Sconfinata non è solo un bel titolo di un libro che è nato da un movimento sorto due anni fa a Milano e rapidamente diffusosi in diverse regioni (come segnalato da Territori Educativi). È una presa di posizione radicale di chi pensa che la scuola sia elemento essenziale di democrazia e lotta alle disuguaglianze e, proprio per questo, vuole ripensarla a fondo perché così com’è è largamente inadeguata agli straordinari compiti che abbiamo di fronte. Il libro è stracolmo di idee, suggerimenti, suggestioni e qualche bel sogno ed utopia concreta. Si può leggere come si vuole: dall’inizio o per argomenti saltellando qua e là. È gratuito, ma come ogni dono chiede un po’ di riconoscenza e la miglior riconoscenza sta nel diffonderlo e farlo conoscere regalandolo a nostra volta. L’AMBC vi invita a diffonderlo, visto che farlo costa solo un clic. Ne vale la pena perché in questo libro non è tanto il mezzo ad essere il messaggio, ma il modo in cui è stato forgiato il mezzo, grazie a una paziente tessitura di pratiche, storie e idee di tante e tanti. Da tempo anche noi andiamo dicendo che invece di imparare la lezione che questa crisi epocale ci sta dando ancora una volta corriamo il rischio -come ha ammonito Papa Francesco- di sprecare l’occasione di ridurre drasticamente l’inquinamento e “fare pace col pianeta”. E da mesi invochiamo la pedonalizzazione della città e una conversione verso una mobilità urbana dolce. Ma non è solo la qualità dell’aria a condizionare la gravità della pandemia: da una ricerca dell’Università di Firenze che ha messo in relazione il numero di casi di Coronavirus con i modelli di agricoltura presenti nelle varie zone del Paese è emerso che nelle aree di agricoltura intensiva si registrano 134 casi ogni 100 km2, rispetto ai 49 casi delle aree non intensive, differenze che si confermano anche considerando i dati demografici. Dobbiamo pensare di consumare sempre più a Km 0 e di riportare l’agricoltura in città con centinaia di orti urbani. Terminiamo con un riferimento all’inchiesta di queste ore sul caporalato in agricoltura. Pur nella convinta consapevolezza che qualsiasi forma di colpevolezza debba discendere esclusivamente dalla verità processuale, non possiamo però che esprimere grande soddisfazione per la lotta allo sfruttamento della manodopera nel nostro territorio, sperando che anche altri settori, come l’edilizia o l’assistenza domiciliare (badanti), siano adeguatamente indagati. L’AMBC, che nelle sue battaglie non ha mai guardato in faccia nessuno, spera che tutte le forme di sfruttamento dei lavoratori immigrati e non (lavoro nero o grigio), riscontrabili da tempo in ogni settore dell’economia cittadina (dal commercio alla ristorazione fino alle professioni) siano combattute con estremo vigore, nella convinzione assoluta che senza legalità non vi potrà mai essere sano sviluppo.