Ho letto con molto interesse l’articolo dal titolo: “Dibattito partecipato all’Ordine sui temi della democrazia e dei poteri di controllo”.
Motivi?

Innanzitutto il problema dello “stato di salute” della democrazia è importante e quindi, quando posso leggere o sentire qualcosa su tale tema, sono sempre interessato.

Poi, il resoconto sul dibattito mi ha fatto riflettere (infatti sto esponendo una piccola parte delle mie riflessioni, perché mi piacerebbe che quante più persone possibili riflettessero sullo stesso testo).

Per quanto riguarda me, ho pensato:
1) Il prof. Giovanni Maria Flick ha veramente ragione: la Corte costituzionale non dovrebbe svolgere o ritenere di dover svolgere il ruolo di legislatore, ma soltanto di verificare la costituzionalitá delle leggi approvate dal potere legislativo.

2) Il fatto che la Corte costituzionale ritiene necessario fare conoscere se stessa all’opinione pubblica attraverso iniziative apposite (con libri, con conferenze stampa e, soprattutto, chiedendo la collaborazione dell’Ordine dei giornalisti, in quanto rappresentante di un potere (il quarto…) fondamentale per la democrazia, non finisce per trasformare la stessa Corte in un nuovo soggetto/organo politico, che si aggiunge al Presidente della Repubblica, al Parlamento, al Governo?

3) Poiché, come è stato affermato da tutti gli intervenuti (con l’eccezione di Flick), la Corte, in concorso con i giornalisti, è deputata a controllare la correttezza e l’integrità dei rappresentanti di tutti gli altri organi di governo, non si pone, o non dovrebbe porsi, la questione del controllo della integrità dei controllori?

Una questione soltanto teorica e ipotetica, naturalmente, visto che la co-autrice del libro Donatella Stasio ( che in 5 anni, dal 2017 al 2022, ha svolto il ruolo di portavoce della Corte con 6 diversi presidenti) ha premesso che Corte e giornalisti sono “entrambi cani da guardia della democrazia”, quindi, dobbiamo pensare, non sono soggetti a errori o debolezze di nessun tipo?

Prof. Paolo Russo