È proprio la famosa canzone ode dell’ indimenticabile chansonnier nostrano Lucio Battisti ad essermi venuta in mente
stamane quando ho cominciato il rito della “pizzetta quotidiana feriale” il cui contenuto nudo e cotto voglio mostrarvi in foto per la prima volta!
Lui l’artista, il creatore, l’inventore che a differenza dei suoi compaesani famosi un tempo per essere maestri nel plasmar e modellar la creta, plasma e modella questo cibo da prendi il malloppo e fuggi o se preferite da “mangia che ti passa” evitando così ogni riferimento a fatti sempre e comunque spiacevoli!
Soliti “cammarielli” cioè capperi micron, solita alice salata, solito sapore specie quando è stata sfornata da poco mi resta il dubbio sulla presenza di bieta anche perché di amaro c’è ben poco.
Gustosa sempre e comunque!Questo è incontestabile!