Questo o quello per noi pari sono
Comunicato Stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune
Mentre lui continua a scorrazzare con autista e auto di servizio (tutto a carico dei

cittadini) per la provincia devastando enti strumentali, “regalando” firme di Consiglieri e facendo strame della buona politica e della sana amministrazione, la Regione che da oltre 6 anni lo (stra)paga continua a bazzicare gli ultimi posti di quasi tutte le classifiche nazionali, soprattutto quelle del sociale. Basta leggere quanto emerge dalla fotografia della seconda edizione del Rapporto “I dati regione per regione 2021”, presentata qualche giorno fa, a tre anni dalla prima, dal Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo Crc), un network composto da 100 soggetti del terzo tettore che da oltre vent’anni si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ed è coordinato da Save the Children Italia. Il Rapporto è organizzato in schede regionali (la Campania è da pag. 41 a pag. 51) e individua sette raggruppamenti tematici e 164 indicatori in grado di rappresentare al meglio la condizione dell’infanzia nei diversi territori per le specifiche aree tematiche. Il dato generale ancora una volta conferma che in Italia permangono numerose e profonde diseguaglianze regionali nell’accesso e nella qualità dei servizi di salute, dei servizi educativi, e nell’incidenza della povertà, che di fatto significa che le persone di minore età hanno differenti opportunità e diritti a seconda di dove nascano e crescono. Si tratta di forte discriminazione su base regionale, che ha un forte impatto sulla vita dei bambini. Ma vediamo alcuni dati della regione Campania. La popolazione minorile rappresenta il 15,7% della popolazione totale, con la provincia di Bolzano (18,8) e la Campania (17,4) che sono le regioni con una percentuale di minorenni maggiori. Oltre ai dati sulla povertà economica (in Italia il 2,8% dei minorenni non consuma un pasto proteico al giorno, percentuale che raggiunge il 5,4% in Campania), il rapporto utilizza nuovi indicatori “che consentono una visione più completa del fenomeno della povertà minorile, che è multidimensionale e non può non tenere in considerazione anche la povertà educativa”. L’abitudine alla lettura nel tempo libero riguarda poco più della metà dei ragazzi/e (51,9%), con significative differenze regionali (-16 punti in Calabria e + 13,9 in Emilia-Romagna). La Campania registra 13,7 punti in meno rispetto alla media nazionale. La percentuale di ragazzi/e che nel tempo libero praticano sport è 59,8%, ma anche in questo caso con marcate differenze regionali (-18,4 punti in Campania e + 14,4 a Bolzano). Rispetto alla povertà educativa digitale la percentuale di famiglie che dispongono di internet da casa varia dal 67,7% della Calabria all’85,2% della Provincia di Bolzano, mentre i ragazzi/e più disconnessi, cioè che non utilizzano Internet, vivono in Campania (22,3%) e Puglia (19%). Il numero di posti nei servizi educativi per la prima infanzia per 100 bambini di 0-2 anni è in aumento a livello nazionale (26,9 mentre era di 22,8 nella precedente edizione) e praticamente in tutte le regioni. Tuttavia, permangono forti differenze regionali che vanno dal 43 dell’Umbria, al 10,4 della Campania e 10,9 della Calabria. Rispetto alla scuola dell’infanzia, se rassicura il dato nazionale del 96% di bambini di 4-5 anni che frequentano la scuola dell’infanzia o il primo anno di scuola primaria, fanno riflettere le forti differenze regionali rispetto agli iscritti alle sezioni antimeridiane, che rappresentano il 10,53% a livello nazionale ma con divari che vanno dal 0,56% in Friuli e 1,30% in Lombardia, al 43,41% in Sicilia, 21,84% in Puglia,17,36% del Lazio. Anche il dato relativo alla percentuale di classi della scuola primaria (statali) senza tempo pieno, il 70,47% a livello nazionale, mette in evidenza le forti differenze regionali: Abruzzo, Campania, Molise, Puglia e Sicilia sono di oltre 10 punti sopra la media. Permane la presenza di numerose e profonde diseguaglianze regionali anche nell’accesso e nella qualità dei servizi di salute: la mortalità infantile (2,88 a livello nazionale in lieve aumento rispetto alla precedente edizione pari a 2,8, ma con tassi elevati e superiori al 3,8 in Calabria, Campania, Sicilia e Basilicata all’opposto le Marche con 1,67); obesità e sovrappeso (la percentuale di bambini obesi e gravemente obesi è in aumento a livello nazionale passando da 9,3 a 9,4, in particolare in alcune regioni del Sud, come Puglia, Calabria e Campania dove supera il 15%); numero di parti cesarei (per i quali si conferma una media nazionale elevata del 31,7%, anche se in calo rispetto alla precedente edizione, e con notevoli differenze regionali che raggiungono il 50,3% in Campania, 39,9% in Sicilia e 39,2 in Puglia, 38% in Calabria. Per tutti gli altri dati vi rinviamo al Rapporto: https://gruppocrc.net/documento/i-dati-regione-per-regione-2021/. E anche per la presenza di barriere architettoniche nelle scuole e per numero di edifici scolastici raggiungibili con il trasporto dedicato agli alunni disabili la Campania, secondo il Rapporto Openpolis – Impresa sociale Con i Bambini, si piazza vergognosamente al penultimo posto: https://www.openpolis.it/esercizi/il-diritto-allinclusione-sociale-e-educativa-dei-minori-con-disabilita/. Cos’altro aggiungere? Se non che l’assoluta disattenzione che lui riserva alle politiche sociali e al benessere dei cittadini campani, a partire dai più piccoli, è la stessa che l’altro ha per la città di Mondragone (arrivando addirittura a trattenere in cassa i soldi dei cittadini per il bonus spesa e per la diminuzione della TARI 2021). Ma, d’altra parte, non potrebbe essere diversamente, considerato che stiamo parlando- in fondo in fondo – della stessa persona. Concludiamo segnalando che è online fino alle 23:59 di sabato 11 dicembre 2021, la nuova piattaforma elettronica per chiedere i “Ristori Enti Terzo Settore”. A disposizione 210 milioni di € del Fondo straordinario per il sostegno al terzo settore, inizialmente di 70 milioni di euro e nel tempo incrementato, per supportare le organizzazioni in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica in corso e della conseguente crisi sociale ed economica. Qui la piattaforma: https://servizi.lavoro.gov.it; questo è il manuale utente. Per maggiori info: www.lavoro.gov.it.