SCIOCCHEZZE E MATTA BESTIALITA’DI DIMITRI MARIA PIERRI
L’unica cosa che mi pare avere un qualche senso plausibile e accettabile in questa storia è che è appena diventata un’unica e lampante verità
quella della SACROSANTA obbligatorietà del GREEN PASS.
Era ora, si può ben dire, che si potesse formulare una qualche conclusione decisiva e risolutiva, lasciandoci alle spalle l’inconcludenza di qualche sperduto proclamatore di una fede “no vax”, volutamente e ipocritamente, se non utilitaristicamente, dimentico dell’immane tragedia in cui ha precipitato tutti il nuovo Coronavirus.
Ora, cercando di uscire dallo squallore del dibattito, è bene ritornare all’ancora di salvezza offertaci dal Green pass.

Occorre stare molto attenti però, non ci si deve lasciare impantanare nelle torbide e facili acque dei “Sì, green pass ma…”, “Sì Green pass però…”, gioco ipocrita, nel quale molti si sentono a proprio agio e beatamente sguazzano.
Se si vuole che tutto muti sul serio, incidendo concretamente sull’attuale traballante andazzo delle cose, occorre mutare profondamente il modo di sentire e vivere questo tragico evento; è necessario perciò, che non si aprano varchi, tanto cari ai soliti “furbetti”, politicanti e non, sempre pronti a infilarcisi dentro.

Questo provvedimento raggiungerà il suo scopo solo e unicamente se, una volta definiti con precisione i confini e i vincoli, ne sarà rigorosa l’applicazione e l’attuazione; solo così il GREEN PASS potrà assicurare e garantire i suoi effetti consentendo solo a chi ne è in possesso la possibilità di muoversi e di usufruire di tutto quanto si possa fare in virtù delle disposizioni di legge.

Vogliamo parlare degli imprenditori che periodicamente compaiono in televisione affermando che “non tocca a loro fare i controlli”?

Ma benedetti figlioli: se una sala cinematografica proietta un film vietato ai minori di 18 anni, chi deve controllare che in sala non accedano minori, i carabinieri o il gestore della sala?

Se l’accesso ad un incontro di calcio è vietato a chi risiede nella provincia della squadra in trasferta, chi deve controllare il rispetto della norma, i carabinieri o chi organizza l’incontro?

Ed allora, se la legge lo dispone, tocca a voi, imprenditori di varia natura, effettuare i controlli. E se poi qualche vostro cliente viene beccato dove non dovrebbe trovarsi, dovreste farci la cortesia (voi e il vostro cliente) di pagare la multa.

Magari adesso la possibilità di poter accedere a biblioteche, musei, comunque luoghi d’arte e di ristoro potrà essere preclusa a “negazionisti o “sottogambisti”; sì, purtroppo ci sono anche questi e continuano a blaterare insulsaggini molto pericolose, spalleggiati da capi politici che, dentro e fuori il governo, parlano a vanvera di libertà, facendo finta di dimenticare che il compito principale di uno Stato è quello di salvaguardare il diritto alla salute dei suoi cittadini.

È inutile cercare di dare un senso alle parole di costoro; sono abituati a mischiare le carte per ottenere applausi dalle loro claque di riferimento, come d’altra parte dimostra il teatrino andato in scena qualche settimana fa a proposito della calendarizzazione in parlamento del DDL Zan, un disegno di legge che si propone di combattere l’omofobia prevedendo finalmente pene più severe, fino al carcere, per chi, e non sono certo pochi, è uso discriminare altre persone sulla base dell’orientamento sessuale, ma anche dell’identità di genere e, dulcis in fundo, della presenza di disabilità.

La stessa terna di bizzarri politicanti, nostrana sgangherata “trimurti”, a chiudere la quale non poteva mancare che il più inconsapevole e smarrito di tutti, il piccolo capo della Lega, che non è riuscita ad affossare il GREEN PASS si era schierata contro tale disegno di legge con motivazioni così improbabili da far pensare che non lo avessero letto o che glielo avessero spiegato male; in realtà non è così, alcuni di loro hanno capito benissimo di cosa si tratta ma tengono con mano ferma, per quanto gli è possibile, il gioco, cosa che gli è sempre riuscita proprio bene; tale combriccola di benpensanti teme il solo fatto di prendere in considerazione l’odiato DDL e biascica lorde parole non essendo capace di proporre altro né di pensare un qualcosa di decentemente intelligibile, preoccupandosi solo che la sua approvazione possa turbare la serena e piatta tranquillità dell’elettorato di riferimento (le elezioni non sono poi tanto lontane); per ora costoro sono riusciti a fare in modo che tutto scivolasse a settembre, ma l’augurio (il sogno?) è che si possa quanto prima discutere il provvedimento nel merito e magari approvarlo.

Dimitri Maria Pierri