“Caro Enzo, il tuo gustoso gossip, come lo hai scherzosamente definito, cioè l’articolo letto tempo fa uscito su

Carinola.net sui tuoi cari familiari vicentini e sulla dolce Zagara, fida e inseparabile loro Amica a quattro zampe, amica proprio di tutti, ha dato la stura a che lasciassi sul tuo sito queste poche parole sulle nostre migliori amiche o amici.”

Era questo l’inizio di un articolo pubblicato su queste stesse pagine che trattava l’argomento amicizia dell’uomo con il cane che comunque anche se non ha l’esclusiva è sicuramente unica rispetto a qualunque altro sentimento che potrebbe esserci tra l’uomo e la bestia!
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“Considerato che ricorreva ieri l’onomastico del mio nipote vicentino, come lo definisce giustamente DIMITRI nel suo bellissimo articolo penso che pubblicare nuovamente l’articolo e corredarlo di foto di Zagara potrebbe essere il regalo migliore che possa fare a mia figlia a mio genero e soprattutto ai nipoti che tanto amano Zagara!”
Tutto questo senza dimenticare il sentimento profuso da sempre nei confronti di “trovatelli a quattro zampe e non” da mia sorella Laila!

I nomi? Pardon non li ricordo tranne Briciola!

Enzo CERALDI

Affetto? Intelligenza? Sostegno e sollecito aiuto? Profonda compagnia? Coinvolgente e reciproca amicizia? Questo intrecciarsi, sovrapporsi, affettuoso litigare e confondersi tra di loro di verbi, aggettivi e sostantivi non può che riguardare le nostre amiche, i nostri amici a quattro zampe.

Come si diceva si sta parlando dei nostri migliori amici, e anche qualcosa di più, ma attenzione! Che non si commetta l’imperdonabile leggerezza di dare tutto per scontato.

Il loro affetto, il loro sostegno, la loro amicizia, il loro aiuto è smisurato e valica tutti i confini possibili e immaginabili, ma attenzione alla nostra superficialità o, peggio, distacco, lontananza, mascherati da finta sollecitudine; questo è di sicuro il male peggiore che può fare chi sta loro vicino definendosene pomposamente il “padrone” o peggio l’”amico”.

Così ho trovato molto piacevole e gratificante la ventura di essermi imbattuto nella notizia o forse in una pubblicità che riguardava proprio i nostri amici pelosi a quattro zampe. Leggi di un hospice per cani orfani che da loro un po’ d’amore e di compagnia e di una ONLUS creata proprio per prendersi cura dei nostri cari amici vecchi e malati.
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Allora, per chi li ama, senza se e senza ma, è giusto prendersi cura, compatibilmente con il proprio a volte troppo vacillante e occupato tempo, di questi nostri cari amici, delle loro piccole esigenze alimentari e fisiologiche e sopportare qualche strisciante e rumorosa insofferenza e intolleranza, senza mai dimenticare la loro assoluta lealtà e piena premura e affetto verso noi, i loro cosiddetti padroni.

No, è assolutamente riduttivo e marginale preoccuparsi solo di una loro perfetta toelettatura, di un controllo puntuale della dentatura, del profumo e della qualità dello shampoo utilizzato, dello stato dei loro cuscinetti plantari e perché no di comode scarpe e calze per i nostri amici pelosi, e chi più ne ha più ne metta.

Ma presto tutto cambia e il buon umore svanisce.
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Certo, è a dir poco deprimente scorrere sullo schermo le notizie riportate dal quotidiano “La Repubblica” che parlano dell’abbandono dei cani.

Così ad esempio apprendiamo sgomenti che un Rottweiler abbandonato nei pressi di Taranto, legato con una sorta di cappio formato da una cinghia da traino al guardrail della strada, è stato slegato e salvato dall’intervento della polizia e affidato al canile comunale.

Ma come questo leggi e scopri anche che sono stati denunciati molti altri casi e moltissimi sono quelli che avvengono e che sono coperti, nella migliore ipotesi, dal silenzio, dall’indifferenza, dall’ignoranza e dal menefreghismo. Così a Lecce, a Torre Rinalda, è la brutta e vergognosa storia di un cane cucciolo malato chiuso in un sacchetto e abbandonato, gettato tra i rifiuti. Ed ancora, sempre dalla lettura delle pagine del giornale sai che c’è un nostro amico che abbaia, sì abbaia, il povero cane pensate un po’ abbaia! Allora da fastidio sì, può disturbare il prossimo, tanto che il suo zelante e sussiegoso padrone pensa brillantemente di chiudergli strettamente il muso avvolgendolo ben bene con molte strisce di nastro adesivo, di scotch: così impara!

Ma una volta per tutte cerchiamo di comprendere e imparare bene la lezione!

Infatti i nostri amici sanno andare oltre, ben oltre la compagnia e l’affetto; così c’è lo sterminato capitolo relativo ai cani antidroga della guardia di finanza in grado, pensate un po’ di sgominare una banda di delinquenti dedita allo sfruttamento, mediante un mercato clandestino, di cuccioli provenienti dall’est Europa. E poi, e poi… ancora e sempre maltrattamenti! Code tagliate ad esempio perché lo chiede un aberrante mercato di idioti che pretende tale straziante moda. Ancora: cani denutriti e abbandonati; canili lager colmi di rifiuti, nella migliore ipotesi; strutture create e finanziate per accogliere cani dimenticate e lasciate al loro triste destino: triste purtroppo è un eufemismo.

Molto hanno da fare le guardie zoofile e quel “molto” lascia dietro di sé sempre spazi troppo vuoti.

Cosa fare? In cosa sperare? Difficile a dirsi. Sensibilizzare almeno chi si accorge dei nostri cari amici pelosetti e li guarda con occhio troppo distratto.

Ecco, questo può ben essere un obiettivo, lasciando crescere intorno a esso un mondo appena più sensibile e attento.

Non ci resta che sperare e parlare, parlare, parlare…

Dimitri Maria Pierri