PARCHEGGI E ACROBAZIE
In tempi di grave recessione economica è, ovviamente, più complesso assicurare un tenore di vita soddisfacente ai cittadini che ogni Comune amministra.
Quindi lamentele e pretese impossibili da realizzare sarebbe bene accantonarle. Nondimeno vogliamo manifestare un disagio che affligge le varie frazioni, ed è quello dei parcheggi selvaggi.
Marciapiedi invasi da autovetture, strade impraticabili per teorie di macchine ferme in ogni metro di spazio. Ciò è di grave ostacolo alla viabilità, sia delle vetture che dei pedoni.
In particolare di quelle persone che, per l’età avanzata (e in questi paesi sono la maggioranza) hanno difficoltà a muoversi, non essendo più dotate della indispensabile agilità e dei riflessi necessari per evitare gli automobilisti che si credono piloti di Formula Uno.
Non parliamo, poi, dei cittadini disabili che trovano i marciapiedi occupati e dai quali devono salire e scendere in continuazione.
Ma anche dei genitori che, spingendo un passeggino, sono costretti a zigzagare per colpa di chi non si separa dalla propria auto nemmeno per percorrere venti metri!
La faccenda potrebbe essere risolta o, almeno, limitata, dall’intervento dei vigili urbani, o altre forze dell’ordine, delegate (anche) a tale compito. A questo punto la cosa diventa difficile, non per cattiva volontà di chi dovrebbe intervenire, ma per la scarsità del personale disponibile, che si è ridotto fin quasi a scomparire.
Le ristrettezze economiche impediscono nuove assunzioni e quindi i vari Corpi si assottigliano sempre più a causa di pensionamenti, malattie, eccetera.
Come tamponare la falla? Forse l’unica cosa sarebbe razionalizzare meglio il servizio, dispensando i pochi elementi rimasti da servizi non essenziali (pensiamo a manifestazioni dove la presenza dei nostri vigili non sia completamente indispensabile, ma, a volte, serve da “cornice”) e destinarli, fidando anche sulla loro buona volontà e sul loro senso civico, a compiti assolutamente necessari come la disciplina del traffico.
Chi scrive è un disabile, non deambulante, che ha la “fortuna” di possedere un locale che, nella frazione di Casale, affaccia su via S. Aurilio.
Questa fortuna gli permette di ricevere amici o, semplicemente, di vedere le persone che passano per la strada. In realtà questo piccolo svago gli è puntualmente impedito dalle vetture parcheggiate sul marciapiedi antistante, così da vietargli anche di uscire sulla sedia a rotella.
Praticamente si sconta una pena di arresti domiciliari senza aver commesso alcun delitto!
Eppure i parcheggi a Casale ci sono! Quasi sempre vuoti, ma ci sono!
Concludendo: è troppo chiedere qualche sporadico intervento per attenuare una situazione di disagio che grava su tutta la cittadinanza?
Confidiamo sulla sensibilità (già dimostrata in altre occasioni) di sindaco e assessori, e di quei pochissimi servitori dello Stato ancora attivi.
N. Aurilio
Questo il primo commento giunto in redazione ed è di Dimitri Maria Pierri:
“ ottimo l’articolo di Nicola, Enzo, vorrei dirgli che le sue parole sono proprio quelle che io direi.”