
Queste le parole della cerimonia di presentazione del restauro della chiesa di San Nicola di Mondragone:“Se il Signore non
costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori” (Salmo 127). Al termine di questa prima parte dei lavori di ristrutturazione della nostra chiesa parrocchiale questo versetto risuona dentro di me, insieme a sentimenti di gioia e di ringraziamento che invadono il mio cuore.
Non sono state poche le difficoltà attraverso le quali è stato, forse, necessario passare per arrivare a questo risultato ma sento che ogni cosa è stata realizzata innanzitutto grazie alla Provvidenza e in secondo luogo grazie alle fatiche di tutti quei “costruttori” che hanno partecipato alla messa in opera di questo progetto.
Il mio pensiero va in primis al caro don Adelchi Fantini alle cui intuizioni moderne e talvolta “profetiche” la parrocchia deve molto.
Anche lui da buon costruttore si è adoperato sin dai primi tempi del suo arrivo nel Rione San Nicola per la realizzazione di una nuova casa per il Signore mettendo in gioco tutto, talvolta anche la sua salute, affinché i fedeli potessero vedere realizzato il suo sogno. Oggi nulla sarebbe stato possibile, quindi, se don Adelchi non avesse gettato materialmente le basi. Anzi forse queste sono state ulteriormente impreziosite e sono certo che da lassù sarà ben contento del lavoro che è stato realizzato.
Un sentito ringraziamento va a tutte le diverse maestrie con la cui fatica è stato possibile mettere in pratica il progetto: architetti, ingegneri e artisti i quali mi sono stati accanto facendomi entrare nel vivo di ogni momento, soprattutto sopportandomi e supportandomi in questo anno appena trascorso.
Ognuno di loro ha messo a frutto quel “talento” che il Signore gli ha donato, sfruttando le proprie capacità e collaborando sinergicamente l’uno con l’altro.
In ultimo voglio ringraziare tutto il popolo di Dio alla cui guida il Signore ha voluto pormi, i fedeli della parrocchia, il Consiglio Pastorale, ai quali ho dovuto chiedere il sacrificio di saper attendere.
Ma tale richiesta è stata ripagata dalla vicinanza e in maniera particolare dalla fiducia che hanno riposto in me, sapendo che avrei restituito loro la chiesa con un volto nuovo.
Adesso, dunque, è tempo di ripartire. Con energie nuove trasformiamoci in tanti piccoli costruttori per riallacciare i fili della comunità e rimetterci in cammino.
Chiediamo a Maria, nostra madre dolcissima, e a San Nicola, nostro patrono e protettore, di accompagnarci lungo la strada e verso il centro della nostra vita, l’Eucarestia che torneremo a celebrare riunendoci tutti intorno alla nuova mensa.
Don Ferdinando Iannotta