
ISRAELE E IL BOIA NETANYAHU
BREVE PREMESSA
Quello che oggi è il territorio dello Stato di Israele nella storia e nel tempo, nei secoli, ha visto succedersi diverse civiltà ed etnie: ovviamente gli israeliti, gli egizi, gli assiri, i filistei, i cananei, i babilonesi, i bizantini, i romani, gli arabi, i crociati.
Ma solo ai tempi moderni, dopo la seconda e devastante guerra mondiale nacque lo Stato di Israele, Medinat Yisràel.
Dopo l’immane tragedia del secondo conflitto mondiale le cui nebbie e ceneri ancora adombrano il nostro povero Pianeta, quella regione, dove insistevano i territori palestinesi, divenne oggetto di una nuova risistemazione planetaria; infatti tali territori divennero parte del mandato britannico a ciò preposto. Negli stessi anni aveva avuto inizio in quelle terre, incoraggiato dal movimento sionista, un importante afflusso migratorio di comunità ebraiche da ogni parte del mondo
Un nome segnò e determinò l’avvenire del nascente Stato israeliano. Fu quello di colui che di fatto ne fu il Padre fondatore, vale a dire David Ben Gurion, ebreo di origine polacca; la data epocale per la nascita dello Stato di Israele è quella del 14 Maggio 1948 in cui lo Stato al termine del secondo conflitto mondiale acquisì la propria indipendenza; certo i paesi arabi in generale e quelli d’intorno in particolare mal tollerarono ciò che la storia, inglesi o no, aveva “regalato” loro. Da allora gli scontri e le guerre che ne susseguirono videro continui cambiamenti geopolitici ma resta centrale, da questo punto di vista, la guerra dei sei giorni, nel 1967, combattuta da Israele contro alcune nazioni arabe confinanti che fu determinante e risolutiva, tragicamente risolutiva. Al termine del conflitto Israele occupò la Cisgiordania e la striscia di Gaza, da sempre rivendicate dai palestinesi, le alture del Golan e la penisola del Sinai, in ogni caso rafforzando l’occupazione con una fitta rete di propri insediamenti che diventavano, di fatto, territori dello Stato israeliano, con inamovibili coloni, resi spietati aguzzini delle popolazioni preesistenti.
Altra figura centrale per lo Stato israeliano è senza dubbio quella di Yitzhak Rabin; con lui per la prima volta Israele aveva un capo di governo nato a Gerusalemme che, soprattutto, trattava con i palestinesi. Con lui, agli Esteri di quel Governo vi era l’inseparabile amico/nemico Shimon Peres e finalmente vi fu la pace.
Così Rabin e Peres, nel 1994, insieme ad Arafat furono insigniti del Premio Nobel per la pace.
Eppure c’è una genìa di persone che storia, origini, religioni, fanatismo e quant’altro non riescono a distinguere in alcun modo, sono tutti uguali, identici, sono le stesse persone e sono gli assassini.
Così quel 4 Novembre 1995 a Tel Aviv, Yitzhak Rabin, davvero l’ultima luce ad attraversare quelle martoriate terre veniva assassinato, da un qualche fanatico della destra israeliana proprio mentre parlava di Pace suo chiodo fisso. avendo avuto l’ardire il 13 Settembre 1993 di firmare con il leader dell’OLP Yasser Arafat gli Accordi di Oslo.
Come ha mai potuto Israele, dopo cotanto passato, precipitare così rovinosamente nelle grinfie del boia Benjamin Netanyahu?
È dal dicembre 2022 che questo tristo figuro commette nell’impunità più assoluta crimini di guerra nel suo Paese e, soprattutto, fuori. Massacri si succedono a massacri con il beneplacito, e non potrebbe essere altrimenti, del viscido compare Donald Trump, che avalla ciò che sta diventando né più né meno che un orribile Genocidio.
Il dono di Hamas a Netanyahu.
Il 7 Ottobre 2023 i fratelli assassini di Hamas fecero un blits cogliendo di sorpresa lo Stato israeliano e il suo leader Netanyahu causando la morte di oltre mille persone e il rapimento di 250 cittadini israeliani. Da quel funesto giorno non parve vero al boia Netanyahu di poter scaricare una guerra senza confine contro tutti e tutto per vendicarsi del torto subito acquisendo sempre maggiori territori e massacrando migliaia di persone fattosi del tutto simile e legandosi in un abbraccio di morte con gli assassini di Hamas.
Così da quel momento fuori della Knesset si assottigliano sempre di più le speranze dei familiari degli israeliani rapiti ancora superstiti alla brutalità del loro boia e dei suoi degni compari di Hamas, cercando e chiedendo un briciolo di luce in tanta follia.
Ma la squallida figura del primo ministro Benjamin Netanyahu, ben illustrata tra l’altro dai suoi molteplici reati di corruzione, può dormire sonni tranquilli al riparo della sua carica e della protezione mafiosa trumpiana e non solo, di sicuro noi ne sappiamo qualcosa…
D’altra parte il nostro caro e irreprensibile Netanyahu certo non ha perso tempo; già agli inizi della sua ascesa, nel Gennaio 2017, fu sottoposto a investigazioni da parte della polizia. Ma cosa mai possono essere gravi sospetti di aver beneficiato di favori inappropriati da parte di uomini molto influenti. Ovviamente il nostro non si è fermato certo qui, si è dato con la sua gang al potere molto da fare per promuovere leggi che mettessero i bastoni fra le ruote a tutti coloro, giudici, stampa e informazione in generale, che non si genuflettessero proni a lui e ai suoi squallidi compagnucci di malaffare.
Ancora, pur se non è il massimo, enumerare le malefatte di questo tristo e losco figuro, più si scava e più sembrano non finire, ne riporto un’altra e poi mi fermo. Infatti ecco, dietro l’angolo, nel 2019, ancora corruzione, frode e poi, ma questa è la più pulita che quasi non mette conto d’esser menzionata, un’ulteriore inutile incriminazione per abuso d’ufficio, per la quale ovviamente non si procederà mai.
Tra le sue ultime iniziative tanto per ammansire e tenersi buoni le frange dell’estrema destra, ancora più fanatiche di lui, ha deciso di annettersi l’intera Gaza e che l’odio cresca sempre più…
Il breve epilogo di questo scritto è tutto racchiuso e compreso nel sozzo marciume della figura del boia Benjamin Netanyahu, un israeliano antisionista e, perché no, financo antisemita da fare impallidire tutti i veri avversari del suo Stato. Certo, il nostro ha trovato i suoi degni compari nei colleghi macellai di Hamas con i quali lo unisce l’irrefrenabile voglia di odio, di massacrare e di distruggere lì dove c’è ancora qualcosa da massacrare e da distruggere.
Si, questi è Benjamin Netanyahu… Un boia… Un criminale dittatore… Un ributtante razzista…
Che Israele presto possa liberarsi di questa fetida lordura e tornare a respirare.
Dimitri Maria Pierri