IN RICORDO DI PADRE GIOVANNI<\strong>
Padre Giovanni, da quando il tuo sorriso, la tua sollecitudine si sono allontanate
per guardarci e starci vicino dal Cielo, ad accoglierci al Convento non troveremo più il tuo aspetto sornione e complice mentre ci accoglievi quando passavamo a trovarti per la celebrazione delle Funzioni o anche solo per un saluto.
Per sempre resterà con noi il bene che ci hai lasciato e donato, la tua voce che dall’Altare netta si levava nelle omelie che senz’inciampo raggiungevano tutti.
Le tue parole rivolte ai detenuti lasciati persi nella loro solitudine sfiorati dalla loro colpa o tragicamente piegati dal nulla senza nemmeno una colpa a fargli compagnia.
Quelle incredule rivolte alla tragedia di un mare come mai ostile, sì, il mare pronto a vomitare sugli scogli e sulle rive tutti coloro che hanno avuto l’ardire di fuggire la morte per trovare lo sputo di una vita che gli getta addosso il marchio di immigranti da buttare prontamente in qualche riserva per farne immondizia da smaltire in qualche modo.
Eppure in un Convento di Casanova c’era un folle frate, sì Padre Giovanni c’eri tu che osavi accogliere nel tuo Convento questi scarti umani immigranti o ex detenuti che fossero. Ma per noi, caro fratello Padre Giovanni sempre sarai al nostro fianco nel tuo meraviglioso Convento che ci hai custodito e conservato a cui dal lontano 1987 hai legato intensamente la tua vita e la tua missione e dal luglio 2019, tardi, ne sei stato nominato Rettore, per quanto potesse interessarti, tanto Tu eri lì e amavi quel luogo e con esso e per esso amavi noi.
Lì sei sempre rimasto molte volte da solo ma sempre hai avuto al tuo fianco tutti i fedeli che venivano da ogni dove e qualche fraterno e inseparabile amico come il tuo Professore Supino e coloro che a tuo modo volevi bene e che te ne volevano.
Con questi preziosi fratelli che hai reso anche nostri hai fatto sì che il Convento di San Francesco diventasse anche un importante polo culturale ritrovo di artisti, di musicisti e di quant’altro sapeva donare a quel mondo e da esso ricevere.
Il tuo sguardo scanzonato che mal celava la sua delicatezza, a volte un po’ arrabbiato ma che sempre si accompagnava a quell’atteggiamento un po’ guascone ma che celava per tutti noi il tuo sorriso.
Ci ricordiamo felici quando di fretta giungevi con la tua roboante grande Golf nera che un po’ sembrava scanzonata come a volte eri tu.
Oggi siamo certi che tutto di te resterà sempre lì nel tuo Convento di San Francesco Santo che un giorno passò di la e su quella dolce e lieve collina è sempre rimasto e ora inseparabili lì ve ne state insieme.
Sì, sei sempre lì e con le tue parole e il tuo fare, ti sentiamo ancora e sempre ti sentiremo vicino; godremo con te e per te come ci hai insegnato l’essenza profonda dello “Spirito Francescano” e dell’Obbedienza veicolo al vivere sereno e costruttivo racchiuso nell’eterno scrigno del “Pace e Bene”.
Lo so, lo so, queste parole un po’ ti seccherebbero perché tu sei sempre lì e sempre lì resterai e ci stai dicendo: “Basta!
Smettetela un po’ di frignare, tanto io sto qui; fatela finita con questi stucchevoli piagnistei e fate qualcosa per il nostro Convento, per la nostra bella Casa altrimenti va in rovina con il suo Bene, con la sua Pace…”.
Ciao caro amico nostro, ciao e grazie per aver deciso di riposare qui sempre con noi e tra di noi, nella tua Casanova e nel luogo del tuo amato Convento.