Adele Marini Ceraldi sul parterre del Premio Matilde SERAO

corribolo sarahUn devoto omaggio al Vescovo, un cordiale saluto al direttore del Mattino e a tutti i colleghi della stampa.

Un saluto al Sindaco e a quel carinolese, RARA AVIS, (uccello raro. . .n.d.r.)fondatore e regista di questo premio fin nei minimi particolari. Tutta la preparazione è

frutto del suo lavoro e della sua passione. Intendo parlare del sig. Antonio Corribolo.
Un saluto infine a  tutti i convenuti alla manifestazione del premio Serao, nostra gloria culturale di cui Ventaroli di Carinola rivendica i natali e conserva la casa paterna.
Considero questo premio letterario come una risposta “ in positivo “ a tutti coloro che sostengono la supremazia della tecnica sulla cultura.

È vero, con la tecnica ci facciamo la vita comoda ma la cultura affina la nostra umanità. La riscoperta di Matilde Serao, la donna che ha anticipato l’emancipazione femminile con le sue “scelte” sul lavoro e di “Vita” ne sono la prova.

Con una volontà di ferro si è fatta largo nel mondo del giornalismo fino a uscire dall’anonimato  e fondare dei giornali e a diventare direttrice del Mattino.

Ha cominciato con dei bozzetti e dei racconti, per introdursi nel bel mondo ha inventato i MOSCONI. A Napoli al tempo del colera è riuscita a adele marini interventorichiamare  l’attenzione del ministro De Pretis raccontando le penose condizioni del popolo e soprattutto delle donne che portavano la croce più pesante.

Loro erano schiave e succubi di atavici pregiudizi e di secolari sottomissioni a uomini viziosi e crudeli propensi più a sfruttarle che a proteggerle.
 

La Serao è stata per queste donne una antesignana di quello che sono state le  suffragette  per l’ Inghilterra e tutte quelle donne che hanno lottato per l’emancipazione.

Con una differenza però: la Serao ha parlato di parità non di superiorità. Non è stata mai contro gli uomini né contro il matrimonio.

Pur essendo di una intelligenza superiore e di una sensibilità non comune premio pubblicoaveva le ambizioni di una donna normale: avere una famiglia, avere dei figli.

L’uomo che la sposò, pur essendo alla pari come intelligenza, non la fece felice. Edoardo Scarfoglio era allora quello che è stato per noi Indro Montanelli, un giornalista di grido che ha fatto epoca.

Quando la sposò Matilde concepì un sogno impossibile: fare di lui , col tempo, un buon padre per i suoi figli e un marito affettuoso per lei. Era impossibile ! Come ingabbiare l’aria!

Col tempo e dopo il tragico episodio del suicidio di Gabrielle de Bressard ( che lasciò una bambina appena nata davanti alla porta della casa Scarfoglio) fu chiaro anche a Matilde il madornale errore di averlo sposato.
Adottò la bambina e la crebbe con lo stesso amore dei suoi figli ma si separò da lui in un’epoca in cui non era ammesso ad una donna l’abbandono del tetto coniugale, anche se aveva tutti i motivi per farlo.

La Serao fu noncurante della mentalità retriva del tempo e anticipatrice dei tempi futuri. Questa sua decisione però le costò cara!
Quando nel 1926 il ministro della cultura dovette scegliere da mandare per il NOBEL della letteratura tra lei e Grazia Deledda non ebbe dubbi e scelse la Deledda, la brava scrittrice sarda appartenente anche lei alla corrente “verista”.

La Serao pagava così duramente  la sua scelta di vita a causa di una mentalità balorda che non concedeva alla donna  dell’epoca di difendere la propria dignità.Io vorrei che i libri della Serao tornassero sui banchi delle scuole medie che sono scuole di formazione perché le nuove generazioni, libere di decidere del loro destino, imparino a fare buon uso di questa libertà.

L’oraziano “ EST MODUS IN REBUS “ (deve esserci moderazione nelle cose n.d.r.)deve tornar di moda oggi più che mai!

Scritto da:

Ceraldi Vincenzo

avvocato civilista blogger amministratore