
Nell’articolo pubblicato qualche giorno fa col titolo vendetta 65 anni dopo penso di
aver detto tanto su zio Peppino il notaio Di Martino ma ho mancato di specificare la fonte di tale azione “necessitata” che è una delle tante poesie scritte da zio Peppino e contenute nel bellissimo libro “Per non dimenticare” pubblicato dal dott. Elio Di Martino e soprattutto ho ahimè omesso di riportare il testo della poesia “Pioggia sullo stadio”, errore imperdonabile di cui faccio ammenda e che qui riparo riportandola integralmente . Pioggia sullo stadio(Per memoria dell’infausto pomeriggio trascorso allo stadio Olimpico di Roma il 20 ottobre 1957 Lazio Napoli 4-0)
Così mentre cala il sipario
la pioggerellina d’ottobre
discende da Monte Mario
malinconico autunno!
Piove sul grande stadio
denso di folla assiepata,
piove attraverso la Radio
che diffonde dall’Urbe
la notizia esaltata
della nostra disfatta.
E piove su Ottavio Bugatti,
chinato a raccoglier palloni
nel fondo del sacco;
sul capro (espiatorio)Comaschi,
leone fasullo dal corto mantello
Piove su questi e su quelli
sui radi capelli
di Mucci e Morin;
sul limpido “raggio di luna”,
su Carlo Molino,
che ha messo il guinzaglio al V/2
e sembra lui stesso un mastino.
Piove su forni, fornai e fornaretti,
che smerciano insipido pane,
sul vin frascatano
sull’arbitro in nera giacchetta,
su quanti, in insolita fretta
guadagnano l’uscio.
Piove sulle speranze deluse
di trentamila tifosi,
già lieta legione,
cui tocca l’ingrata mansione
di fare più bello il trionfo
dei Baldi laziali,
sorbendone i lazzi plebei
per tutto il ritorno.
Piove sulle bandiere ammainate,
sulle mutole trombe sfiatate,
sui tracchi nascosti
nei soliti posti.
E piove sulle pive nel sacco,
sull’aglio penne lasciate
tra i Colli fatali di Roma,
su i sogni sepolti
nel grembo del Tevere antico.
Ma è povera cosa l’acquiccia
che cade sul verde tappeto,
di fronte al diluvio che incombe dirotto
di sopra e di sotto,
di dietro e davanti,
su gli astri cadenti,
sugl’idoli infranti,
che ieri fur stelle,
che oggi don stalle,
e domani. . . chissà. . .
Questo il testo della poesia scritta da zio Peppino che mi ha portato a ricordare le mie infauste trasferte in quello stadio in compagnia di un collega amico ma tifoso laziale console delle Maldive l’avv.Luca Fiormonte di madre mondragonese, al quale invierò tramite whatsapp oggi stesso così come lo dedico e lo invio ad Elio Di Martino tifosissimo del Napoli come me che ringrazio per avermelo ispirato giorno speciale per me! Grazie Elio e Grazie Luca!