GIRO GIRO TONDO… Perdiamo un po’ di tempo guardando qua e là in giro per il mondo: Ma sì, perché no, iniziamo pure dall’America.

Negli USA Biden pare avere i mesi, i giorni, le ore contate.

Lo squallido sciacallo Donald Trump è pronto ad insozzare di nuovo la scena politica internazionale, ahimè con buone chance di rifarcela, come va gracchiando tra un processo e l’altro, processi che sono dovuti alle sue copiose malefatte, che presto saranno malefatte mai esistite e originate solo da un vile complotto.

Il povero Joe Biden, sommerso dalle sue innumerevoli gaffe, dato per spacciato alle prossime elezioni in casa, molto ha da fare nel vano tentativo di ammansire quella testa calda di Netanyahu.

Ed allora saltiamo in terra di Israele e di Palestina.

Questo Netanyahu, nonostante i suoi limiti, pur dovrebbe capire che stando così le cose, nella sua controffensiva denominata operazione “Spade di ferro”, massacra, per ogni terrorista di Hamas, centinaia di palestinesi innocenti, bambini, donne anziani e chiunque capiti a tiro di bomba e per questo Hamas gli è infinitamente grata.

Certo le 1400 vittime israeliane, i 240 rapiti hanno avuto il loro giusto peso in tutto questo, ma le dimensioni del disastro di Netanyahu sono sconvolgenti.

È ora che alla guida dei nostri Fratelli Grandi di Israele ritorni non dico una personalità all’altezza di Yitzhak Rabin o Shimon Peres ma almeno un leader decente e non ci vuole poi molto.

Rallentare l’offensiva e i massacri?

Riconoscere uno Stato palestinese?

Speriamo e sogniamo. Che dire poi dello jiadista presidente turco Erdogan che esalta le gesta dei terroristi di Hamas, definiti veri martiri della causa, del quale ci si può solo chiedere cosa accidenti ci faccia nell’Alleanza Atlantica (NATO) e perché mai è lì; evidentemente noi occidentali non siamo proprio quegli stinchi di santo che vogliamo far sapere d’essere e, per raggiungere i nostri obiettivi, siamo pronti ad allearci anche con i peggiori dittatori sanguinari di ogni risma che offre il mercato.

Continuando in questo girovagare intorno al Mondo siamo giunti nella nostra cara vecchia Europa e sostiamo un poco nell’Est, precisamente in Russia.

Qui troviamo un criminale guerrafondaio vale a dire il mafioso Putin, che dello squallore fa la sua cifra caratteriale. Invade l’Ucraina, fa suoi molti territori e con plebisciti farsa se li annette così come si è già annessa la Crimea con assoluta strafottenza e complicità dell’Occidente che ha cominciato ad accorgersene e protestare troppo tardi.

Ed ecco che il nostro bombarda e distrugge quanto resta dell’Ucraina che lotta e si oppone alle sue mire divertendosi a lasciare vittime civili e sfacelo ovunque gli capiti; il criminale russo tanto si sollazza e gode facendo la guerra nella regione del Donbass, roba sua anzi “cosa nostra”, infatti si annette con un referendum farsa le Repubbliche ucraine invase di Doneck e di Lugansk.

E ora girando qua e la riecco l’Italia e quell’impicciona di Ue che rompe le scatole… e se le rompe! Vediamo un po’…

Tutti sembrano fare a gara per importunare quella santa donna della Meloni che mentre fronteggia l’opposizione (poca cosa) deve guardarsi le spalle dagli irrequieti amicucci e cari fratellini.

Ed ecco pure l’UE che come un “memento mori” sta lì a ricordarci che tra gli ultimi stiamo lì a raschiare il fondo del barile.

Questa crescita che secondo le scoppiettanti fanfaronate meloniane sarebbe stata portentosa per la sua italietta, pare proprio che non sia così sicura!

Ma che importa, basta che lei dica che va tutto per il meglio (anzi di più), in diretta sulle varie Telemeloni a reti unificate, e saranno falsi e spregevoli quelli che dubiteranno oppure oseranno affermare il contrario.

Tutti i danni, i mali del “bel paese” che occorre fronteggiare e che impacciano il Regno meloniano sono il tristo lascito degli altri.

E intanto si tira al guinzaglio il suo compare di governo, il rognosetto e sculettante cagnolino Salvini (chiedo scusa ai cagnolini), che fa i propri abbondanti bisogni sul sacrosanto diritto di sciopero e molto altro ancora ma qualcosa deve pur fare, mentre il suo capo, sistemato il fido fascistissimo La Russa alla presidenza del Senato, sì, del Senato, povera Italia, si rifà gli occhi con Edi Rama, suo collega albanese, accusato di corruzione e collusione con la sua mafia secondo, poverino, solo alla nostra ndrangheta;.

Così in Albania dietro un congruo pagamento sverserà la sua immondizia umana di profughi vomitatici dal mare a imbrattare le nostre eburnee coste.

Mentre noi ci arrabattiamo nell’opulenza di questo nostro ciarpame, basterebbe volgere lo sguardo poco oltre e scoprire che accanto a noi, nella vicina Africa, sotto lo sguardo sazio e strafottente del mondo occidentale, si muore per fame.

Certo, certo, si dirà che si tratta di trito e ritrito stucchevole qualunquismo perbenista a buon mercato e null’altro.

Eppure il flagello della denutrizione è lì e non colpisce solo l’Africa ma nel mondo riguarda centinaia e centinaia di milioni di persone, tanto da rasentare il miliardo e il giro del mondo presto si completa.

Indugiando ancora nel continente africano, ecco divampare una feroce guerra civile nella mai doma Libia; ancora il violento e disumano sbranarsi tra diverse etnie nel vicino Burkina Faso e sempre guerre, guerriglie e sangue in Mali, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sudan e mi fermo qui in questo tragico elenco di guerre il cui numero continua a crescere. Ma ora è tempo di spostarci e di toccare brevemente l’Asia.

Ed ecco l’Afghanistan, nell’insipienza di tutti conquistato nell’agosto 2021 dai Talebani che lo hanno gettato in un impenetrabile oscurantismo cieco a ogni diritto. Ed ecco ancora altro sangue in Birmania-Myammar versato in lotte tra gruppi ribelli. Guerre intestine hanno caratterizzato anche il Pakistan, il Bangladesh, la Tailandia e le Filippine. Altra delicatissima faccenda sono le possenti mire della Cina su Taiwan che non lasciano presagire nulla di buono. Infatti il possente squalo Xi Jinping, Capo Supremo dell’impero cinese, ha stabilito che presto la reietta Taiwan che vota e vince alla faccia della Cina, sarà riunificata alla Madrepatria cinese benevola e paziente ma che non perdona.

Restando in Asia cosa dire delle continue provocazioni tra la Corea del Nord con il suo poco raccomandabile grasso capò e la Corea del Sud; nulla di buono, mentre, invece, salutiamo lo Stato più popoloso dell’Asia centrale, l’Uzbekistan, che dopo una lunga evoluzione è divenuto membro delle Nazioni Unite.

Inoltre ci stringiamo forte al Giappone e al suo popolo quello sì, oggi pacifico. Dopo l’immane massacro delle due bombe nucleari che contribuirono a porre fine al secondo conflitto mondiale, ecco il recentissimo dramma del prolungato sommovimento tellurico che ha spezzato la vita di molte persone oltre ai devastanti danni arrecati alle strutture sanitarie, industriali e civili.

Spostandoci dall’altra parte del Mondo e più precisamente in America Latina, osserviamo l’uragano argentino Javier Milei, nuovo Presidente supremo, vendicatore di quello Stato, presentatosi imbracciando minaccioso un motosega (quando si perde il senso del ridicolo…) e proponendosi come riparatore dei torti subiti dalla Santa Patria piagata, ma già costretto a piegare a sua volta il capo. Pare che questo signore idiota, chiedo scusa ma altro aggettivo proprio non mi sovviene, affermi che lo stravolgimento del clima non esista e che sia solo un’invenzione dei socialisti.

Continuando nel suo nutrito stupidario, mi scuso per questo indugiare ma è molto divertente, il nostro si è fatto promotore della libera vendita degli organi umani, sì, proprio così: un libero mercato; inoltre vuole abolire la Banca Centrale e via di questo passo…

Nel vicino Brasile, spazzato via l’imbarazzante Jair Bolsonaro, l’affermarsi di Lula sembrava aver portato un po’ di equilibrio e invece il nuovo Presidente si è rivelato non meno intrallazzatore del precedente, solo più intelligente e scaltro ma non ci voleva poi molto.

Ha iniziato a fare accordi con molti membri della destra del battuto Bolsonaro dando loro alcuni ministeri senza ricevere da quello schieramento neppure uno straccio di appoggio incondizionato, anzi… Tutt’altro.

È bene ora porre termine a questo lungo girovagare intorno al Mondo. Lo so, molte nazioni e realtà territoriali ho taciute ma avrei prolungato questo scritto oltre ogni misura. Dunque è ora che ci si riposi e si prenda fiato per quanto possibile, magari rifugiandoci perché no in un Bengodi inesistente e da sognare. Dimitri Maria PIERRI