Non c’è niente da fare, non li ferma nessuno (e ormai non possono più fermarsi da soli)! Nonostante critiche motivate, giurisprudenza “a pacchi”, opposizione mirata, buonsenso perduto e problemi à gogo, Quelli del Consorzio Idrico sono andati avanti per la loro (cattiva) strada ed hanno approvato il bilancio 2019 ma -soprattutto- le modifiche statutarie: https://campanianotizie.com/politica/consorzio-idrico-si-al-bilancio-2019-e-alla-modifica-dello-statuto-in-arrivo-assunzioni/. Senza che alcun Consiglio comunale dei comuni partecipanti al Consorzio abbia preso visione del bilancio (in modo da dare formale mandato al proprio partecipante all’assemblea) e abbia, in particolare, discusso ed eventualmente approvato le modifiche statutarie proposte, le quali a norma di legge e di convenzione istitutiva del Consorzio, sottoscritta ai sensi dell’art. 31 del TUEL e mai modificata, sono di competenza dei Consigli comunali dei comuni consorziati: http://www.contrastotv.it/mondragone-ambc-il-diluvio-che-rischia-di-abbattersi-sul-consorzio-idrico/. Non lo ha fatto sicuramente il Consiglio comunale di Mondragone (a proposito: chi ha partecipato stavolta all’assemblea in rappresentanza del comune di Mondragone?) presieduto dall’avvocato Claudio Petrella. Ci sarebbe piaciuto poter assistere ad un dibattito consiliare sui servizi del Consorzio idrico, sulla gravissima crisi finanziaria che lo travolgerà (affossando contemporaneamente anche i comuni consorziati), sulla gestione di un servizio pubblico di vitale importanza ma di discutibile- se non pessima- qualità, sulla trasparenza di tale gestione, su come vengono fatte le nomine o le assunzioni, su come vengono scelti i consulenti e su come vengono soprattutto spesi i soldi dei cittadini o non incassate le bollette. D’altra parte, l’esistenza di un Consiglio comunale- espressione della volontà dei cittadini -che non si occupa neppure dell’acqua (o dell’aria) appare sempre più ingiustificabile agli occhi della Comunità. Ci sarebbe piaciuto vedere il nostro Consiglio comunale alle prese con i gravi problemi del Consorzio idrico (un consorzio che a nostro avviso andrebbe superato a piè pari), anche perché sul Consorzio Idrico ci sono Consiglieri comunali “ferratissimi”, che avrebbero ben potuto relazionare e -magari- ergersi a suoi imbattibili difensori. A cominciare dal presidente Claudio Petrella, il quale- nella sua qualità di avvocato- già rappresenta e difende davanti al Tribunale di Santa Maria C.V. il presidente del Consorzio idrico nel giudizio promosso da quest’ultimo nei confronti del Comune di Carinola (il Consorzio rivendica dal comune di Carinola la somma di € 716.013,00). Non si tratta qui di argomentare circa eventuali incompatibilità o possibili conflitti d’interesse di una tale nomina. Sarà semmai competenza dell’ANAC e di altre Istituzioni competenti doverlo accertare. Gli organi di un Consorzio intercomunale che danno un incarico legale al presidente del Consiglio comunale di uno dei comuni consorziati, a noi appare comunque “un’enormità”. L’AMBC in questi anni ha puntato il dito su tante gravi anomalie che attraversano questi Consorzi (a partire dall’ASI di Caserta) o -per esempio- la farmacia comunale, la Far.com., sottolineando che anche laddove non si è al cospetto di incompatibilità, inconferibilità e conflitti d’interesse (che comunque a nostro avviso si rinvengono pesantemente), appaiono in modo gigantesco profili di inopportunità, che dovrebbero -per esempio- sconsigliare la nomina nei consigli d’amministrazione o nei collegi dei revisori di chi immediatamente prima si è candidato a sostegno del nominante o addirittura di consiglieri comunali in carica (nomine semmai avvenute anche senza gli indirizzi del Consiglio comunale). Così come l’assunzione di un mandato politico in un comune appartenente ad un consorzio dovrebbe sconsigliare l’assunzione del patrocinio in cause promosse da quel consorzio sul quale si ha o si dovrebbe avere-per mandato politico- il compito di vigilare. Si tratta di opportunità, di decoro, di decenza, prima ancora che di incompatibilità e di conflitto d’interesse. Ma alcuni politicanti del territorio il decoro e la decenza li hanno ormai smarriti da tempo. Restava loro la faccia, ma anche quella a poco a poco si sta perdendo definitivamente. Per quanto riguarda le modifiche statutarie approvate dal Consorzio idrico- a nostro avviso in maniera illegittima- vogliamo sperare che quei pochi Sindaci che si opponevano ad una procedura che ha tagliato fuori i Consigli comunali (tra essi non poteva certamente esserci Pacifico) portino la questione davanti al TAR (anche con il rischio di doversela vedere con un principe del foro come Petrella) e continuino una battaglia per la legalità e la democrazia.

Scritto da:

Vincenzo Ceraldi

Avvocato cassazionista blogger da oltre un ventennio innamorato della sua terra e della sua famiglia che lo corrisponde! Amministratore comunale dal 2003 al 2008.