Oggi il mio capriccio e umore mi portano in Sardegna a parlare di uno scrittore e giornalista di quella terra, Francesco Abate.

Per alcuni romanzi ha incrociato la sua penna con quella di Massimo Carlotto traendone gradevoli libri e storie; è stato anche autore di interessanti pièce teatrali.
Ma la mia attenzione e il mio consiglio si soffermano su tre romanzi di Francesco Abate forgiati e creati nel passato del suo mondo sardo.
I suoi tre libri di cui voglio parlare poggiano le proprie vicende agli albori dello scorso secolo facendocene scoprire interessanti aspetti. Si staglia su tutti la figura della giovane Clara Simon che con i suoi begli occhi a mandorla svela il suo essere figlia di una madre cinese mai conosciuta, perduta proprio a seguito del parto, incontrata al porto nella comunità cinese dell’isola e molto amata da suo padre il Capitano di marina Francesco Paolo Simon, disperso in Cina durante la rivolta dei Boxer. Clara nella sua Sardegna ha l’impudenza, in una società chiusa e avvinghiata sui suoi pregiudizi, di voler fare, prima donna in quella terra, addirittura la giornalista investigativa e di voler scoperchiare il marcio nascosto sotto la zavorra di un finto perbenismo o di un accorto malaffare.

Ma questo suo indagare, rimuovere e svelare porta Clara a pagarne le conseguenze fino a dover ripartire ogni volta dai sottoscala del giornale nel quale lavora, degradata da giornalista a correttrice di bozze, per conto, tra gli altri, anche dell’amico Ugo Fassberger.

A sostenerla e a permetterle di muoversi in questo mondo pericoloso e di indagare e scoperchiare scomodi segreti, è la presenza dell’imponente e potente nonno, il colonnello Ottavio Simon, armatore e uno degli uomini più in vista della Cagliari di quel tempo, legatissimo alla nipote; per rendersi conto della sua grandezza bastava affacciarsi sul porto per vedere il via vai dei suoi grandi bastimenti.

Intorno a Clara si muovono diversi personaggi; anzitutto, il nonno Ottavio Simon a lei come detto profondamente affezionato e legato, potente armatore e ben inserito nei gangli del potere locale; poi il collega giornalista Ugo Fassberger, con lei impiegato presso il giornale l’Unione Sarda, amico di lunga data se non proprio d’infanzia e di lei invaghito.

Il tenente dei carabinieri, il napoletano Rodolfo Saporito, di stanza in Sardegna e come Fassberger innamorato di Clara, ancor più dopo il viaggio a Napoli fatto insieme e contraccambiato con sincero affetto; quindi Sarrana, sigaraia giunonica e sgraziata, addetta alla manifattura del tabacco e poi divenuta governante di polso a casa Simon e Africo, il factotum di casa Simon ;infine il direttore dell’Unione Sarda, Giorgio Pisano, giornale dove lavorano Clara e Ugo, il sindaco Ottone Bacaredda e l’inquietante e marcia figura del conte Roberto Cappai Pinna.