
I DUE DITTATORI… ANZI DUE E MEZZO
Nell’iniziare a digitare questo articolo mi corre l’obbligo di sottolineare una sorta di contradictio
in terminis, vale a dire un’apparente discrasia (chiedo venia a Ippocrate che ha introdotto questo termine, questa pratica, in ben altro campo), poiché l’uno dei due dittatori, vale a dire lo statunitense Donald Trump in effetti è stato democraticamente eletto alla sua carica; ma in quello stato si può accedere a tale posto anche se si è un delinquente conclamato.
L’altro, invece, vale a dire Vladimir Vladimirovic Putin dittatore lo è con tutti i crismi, vale a dire con tutto il suo bagaglio di sangue, di invasioni e crimini.
A quanto pare, tuttavia, tolta questa apparente discrasia nulla sembra dividerli; dittatore è l’uno anche se democraticamente eletto, dittatore è l’altro con la sua scia di putrescente seguito che di democratico ha solo il sovrano disprezzo di tutto ciò che possa avere qualcosa a che fare con la democrazia o giù di lì.
Ma accanto al trombonesco Trump si muove, è bene tenerlo presente, il suo scodinzolante strafatto e potente compare Elon Musk… Sì, il terzo dittatorello.
Ma molti concreti problemi angustiano il povero Trump. Non è più possibile accettare che gli Stati Uniti siano costituiti da solo cinquanta stati… No, devono essere per il momento almeno cinquantadue… Ci sono stati e realtà inutili a cui va data la possibilità di aggregarsi a uno più potente che ha il sacrosanto “dovere e diritto morale” di farli propri,. Questo è il caso del recalcitrante e stupido Canada, ma purtroppo per adesso lì non si può fare molto… Ma se il Canada sguscia come un’anguilla, la Groenlandia può dirsi cosa fatta, la Groenlandia è lì, cosa accidenti vogliono questi danesi? Trump e la sua sgangherata gang di pseudo sapienti, con tutta la buona volontà di cui non sono capaci proprio non riescono a farsene una ragione. Per quanto riguarda poi lo Stretto di Panama, che la si smetta di frignare perché è suo, senza se e senza ma…
Questo s’intende per il bene dell’umanità.
Speriamo che Trump, del tutto manco di decenza, di rettitudine morale e pure di una fedina penale pulita, non si desti un giorno e decida di annettersi, chessò, la Sicilia, perché troverebbe dall’altra parte la prona Meloni pronta a fare gli occhietti dolci a lui e allo strafatto Elon… E a concedergli ogni cosa vantando con gli invidiosi europei il suo rapporto privilegiato con i cari americani…
“Ma ora basta…” Avrà detto Trump “è tempo che tutto l’infame orbe terracqueo al di fuori degli Stati Uniti si cali le brache e restituisca il maltolto…” E così dazi per tutti e nella sua foga distruttrice ha esteso il suo provvedimento lacrime e sangue anche a un isolotto abitato solo da pinguini… Che paghino pure loro… Poveri pinguini, addio aringhe…
Ma il caro dittatore pare abbia perso la trebisonda, qualora ne sia stato mai dotato… Dunque dopo aver detto che tutti avrebbero dovuto baciargli il deretano… La prima ad aver l’onore di cotanto privilegio è voluta essere, inutile a dirsi, la nostra impube Meloni così incline, alla genuflessione e non solo. Passa solo qualche giorno e oplà, niente più dazi… Per novanta giorni… Dice… Anzi… Anzi… No… Togliamoli… Cioè… Il problema è la Cina… Come osano… Occorre metterli a posto… Ora la pagheranno e gli si farà sputare sangue… Forse… E intanto Wall Street traballa… E l’Europa più o meno se ne sta tranquilla… No, qui qualcosa non va… Beninteso, tutta colpa di quell’incapace di Biden. Comunque Trump rassicura tutti; ma che recessione e recessione… Presto ogni cosa tornerà a suo posto e gli States ne usciranno più forti che mai e il Mondo filerà diritto.
Problemi? Questioni irrisolte? Niente di tutto ciò! Vediamo… Vediamo… L’Ucraina? Quella poi… Gli USA han dovuto buttar via tanti di quei soldi da non dire… Bene! Tanto per iniziare che diano via quelle loro fottute Terre Rare per risarcire un po’ di quei soldi che quel demente di Biden ha buttato in quel Paese. Poi la questione Ucraina è bella che risolta… In che modo? Ma ponendo fine alla guerra… cosa che può dirsi già fatta… Ecco come… L’Ucraina ci darà le sue “Terre Rare”, tanto che deve farsene? Anche per cercare di tamponare l’enorme e smisurato debito che ha nei confronti degli USA. In cambio verranno risolti tutti i suoi problemi ponendo fine al conflitto in modo vantaggiosissimo per lei. Ecco come… Dunque la Crimea è a tutti gli effetti del caro collega Putin e a lui resterà… L’altro terzo di territorio ucraino legittimamente invaso e conquistato, quello che comprende il Donbass, il Donetsk e anche il Lugansk sarà russo… Dunque la guerra è finita…
E fiero della sua impresa Trump gongola attendendosi ovazioni e peana da ogni dove… Invece… Quell’idiota di Volodymyr Zelens’kyj fa le bizze come se non gli dovesse tutto… Anzi sì… Cioè no… Vediamo… Finalmente l’accordo è fatto e le “terre rare” sono americane.
E quel Putin poi… Inaffidabile… Forse…
E in tutto questo il povero mezzo dittatorello Elon Musk che fa? Si è accorto che i più hanno iniziato a disdegnare le sue pregiatissime Tesla… Sembrava tutto così divertente, come plaudire e incoraggiare gli estremisti della destra tedesca, quelle care teste pelate e vuote dei naziskin, nipoti e pronipoti di un cotanto avo… Sì, bisogna fare proprio come il vecchio caro Trump che con leggi e provvedimenti per lui continua ad accrescere il suo pingue bottino… Ah non si può fare? La Costituzione lo vieterebbe? E chi se ne frega, che si tolga dalle scatole anche questa inutile Costituzione… Così tutti insieme, l’autorevolissima gang trumpiana metterà a posto le cose.
Come osano quegli stupidi tedeschi tarpare le ali a quelle anime candide dei naziskin? Che ne sanno loro di libertà e democrazia? Ma ora ci pensa il vecchio papà Trump a sculacciarli.
Per il momento la storiella dei due dittatori e mezzo si ferma qui ma, si badi bene, è solo agli inizi, ci sarà che dire…
Dimitri Maria Pierri