Ciao Nicola, anche se hai svoltato l’angolo di là resterai sempre qui con tutti, nella tua Casale e nel tuo variopinto mondo.
Nicola, ti lascio il mio saluto seppur tardivo a te che sei lì dove tempo non c’è, lì dove il tuo sorriso gentile, lieve e un poco ironico non ti lascerà mai; sempre pronto a giocare con gli enigmi delle parole, del mondo, pronte a fuggire e a farsi imbrigliare docili.
Enigmista?
Come può una parola racchiudere una passione, un’arte legata all’estro di giocare e giostrare con le parole? Ti incontrai e frequentai molti anni fa.
Al di là delle tue difficoltà nella vita, avevi il dono della tua arte di divertirti e giocare con il prossimo e con le parole, cosa nella quale io di solito ho sempre rovinosamente inciampato perdendomi in esse; ma c’erano molte, moltissime cose che mi legavano a te e che condividevamo. A incontrare e a schiudere il nostro rapporto oltre ad averci fatto conoscere e a fare da trait d’union tra di noi, fu Enzo.
Così grazie a lui mi addentrai nel bel mondo di una persona poliedrica e affascinante, dai tanti interessi colmati dalle sue molteplici attività; sì, proprio una bella e unica persona.
E fu questo mondo ad avvicinarci e farci conoscere attraversando un pezzo di strada insieme sempre con il comune amico Enzo a nostro fianco.
Così conobbi le tue corrosive “Bucce di banana” attraverso le quali con il tuo sorriso amaro stigmatizzavi ogni cosa ed ogni persona, gruppo di persone, paese, nazione oppure mondo, che facendo del male non si accorgeva che quel male sarebbe ricaduto su se stesso e su tutto ciò che lo attorniava, scivolando sulla più frequente buccia di banana; vale a dire la stupidità, l’egoismo, per non dir di peggio, eletti a proprie supreme guide e magistrae vitae…
Così noi tre si cercò di intraprendere iniziative volte a scuotere l’indifferenza e il nulla in cui fuori ci si pasceva felici e inconsapevoli, per non dire strafottenti.
Si traeva l’ispirazione per le nostre battaglie anche dalle tue “bucce”; e sovente si sbatteva contro i muri di qualche insuccesso ma non per questo ci si fermava nè si arretrava.
Il marito della sorella di Nicola, Giuseppina,le sue braccia come pure quelle di Peppino La Vecchia,la cui forza e muscolatura ha da sempre tale da far invidia a chiunque lo conosce al punto da essere da sempre chiamato “ru prezzo” ed è stato lui a far da mezzo di locomozione spostandolo agevolmente quando era necessario e fino all’acquisto dell’auto, acquisto di qualche mese o poco più antecedente alla data della scomparsa del povero Nicola . Sì non c’è dubbio che é Peppino La Vecchia é stato da sempre grande amico e le braccia mezzo di locomozione per anni per Nicola Aurilio!
E Nicola Aurilio ed Enzo Ceraldi sono stati scelti da Peppino La Vechia per fare da testimoni alle nozze di quest’ultimo con la Dr.ssa Gabriella Caldarone !
Ciao Nicola, mi piace chiudere questo saluto ricordando e ringraziandoti ancora per le parole che una volta usasti a proposito di un mio lontano articolo apparso su carinola.net del nostro amico Enzo: “Dimitri Pierri è un “non vedente”, ma i suoi occhi sanno “vedere” le bellezze che il nostro territorio possiede, più e meglio di noi che la vista l’abbiamo.
Dimitri guarda con il cuore, in molti di noi atrofizzato.
Prendiamo esempio e, magari, vergogniamoci della nostra cecità.