Controcorrente…

Appena scaricati alla periferia del paese, otto di loro in piedi su di un malridotto cassone di un piccolo fuoristrada arrugginito,

dalle sei del mattino alle diciotto e trenta a lavorare in campagna senza sosta e sotto un sole cocente ad una temperatura africana oppure mentre li s’incontra, a tutte le ore, percorrere le nostre strade su vecchie carcasse di biciclette arrugginite per far ritorno ai loro domicili ove stipati in tanti in abitazioni fatiscenti o masserie pericolanti con affitti lucrosi, senza alcun controllo né di ordine sanitario , né sotto l’aspetto della sicurezza e senza alcuna tutela, praticamente “invisibili” ed allegramente sfruttati salvo additarli se in gruppo si riuniscono davanti ai bar per fare quattro chiacchiere bevendo qualche birra in compagnia.
Buoni per essere sfruttati , cattivi se si godono sprazzi di spensieratezza e di ristoro.
I nuovi schiavi!
Restiamo umani!