L’Asilo della nostra vergogna
Comunicato stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune
Abbiamo seguito gli Stati Generali della Natalità, che si sono svolti ieri, 14 maggio, a Roma alla presenza – tra gli altri- di papa Francesco e del presidente Mario Draghi: https://www.statigeneralidellanatalita.it/; https://www.facebook.com/SGDNAT/. E la vergogna per ciò che nei nostri Comuni non si fa in favore dell’infanzia è aumentata. Pochi giorni fa siamo tornati nuovamente a segnalare alcune opportunità per l’infanzia e un bando in scadenza il 21 di questo mese: http://www.contrastotv.it/mondragone-ambc-pioggia-di-soldi-per-linfanzia-non-sprechiamo-loccasione/. È ormai acquisito nella letteratura come i primi 1.000 giorni di vita del bambino siano quelli più determinanti per il suo sviluppo successivo (Monica Mancini, Istituto degli Innocenti 2020). È a partire da questa fase, in cui i bambini sono così ricettivi, che va garantito a tutti – a prescindere dalle condizioni della famiglia – un ambiente di crescita quanto più favorevole possibile. Vanno in questa direzione le ricerche sulla genetica, che hanno evidenziato l’influenza ambientale sul funzionamento dei geni. E ancora di più le neuroscienze, che hanno fatto emergere il ruolo dei fattori ambientali sullo sviluppo delle reti neurali del bambino. Specie nei primi anni di vita, in cui questa formazione procede ad una velocità che non raggiungerà mai più negli anni successivi. Nei prossimi anni il nostro Paese sarà chiamato a programmare e gestire risorse nell’ambito dell’iniziativa europea Next Generation Eu, ove -tra l’altro- ci sono 4,6 miliardi di euro dedicati a costruire nuovi asili nido, scuole materne e servizi di educazione e cura per la prima infanzia con l’obiettivo di creare circa 228mila nuovi posti. L’intervento verrà gestito dal Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il Dipartimento delle Politiche per la Famiglia e il Ministero dell’Interno e verrà realizzato mediante il coinvolgimento diretto dei Comuni che accederanno alle procedure selettive e condurranno la fase della realizzazione e gestione delle opere (dobbiamo mandare l’Amministrazione Pacifico a casa e sostituirla con un’amministrazione all’altezza del “momento storico” che viviamo, anche per non sprecare le occasioni offerte da un PNRR da noi criticato ma che comunque riverserà significative risorse sui territori). E il primo obiettivo, correttamente messo a fuoco dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per i posti negli asili nido, è ovviamente quello di portare l’Italia al di sopra della soglia del 33% stabilita nel Consiglio europeo di Barcellona quasi venti anni fa. Ma, qual è l’attuale situazione? Secondo la recente indagine della Fondazione Con i Bambini https://www.conibambini.org/, a fronte di un centro-nord che ha quasi raggiunto l’obiettivo di Barcellona (32%) e dove in media 2/3 dei comuni offrono il servizio, nel mezzogiorno i posti ogni 100 bambini sono solo 13,5, e il servizio è garantito in meno della metà dei comuni (47,6%). La regione Campania è la regione con la minor copertura di posti di asilo nido (0-2 anni) in Italia. In una delle sue tante esternazioni il presidente De Luca ha dichiarato: “Ho ascoltato la replica del Presidente Draghi relativa alle risorse per il Sud. Ho tirato un sospiro di sollievo quando il Presidente ha terminato questa parte del suo intervento. Se fosse andato avanti per qualche altro minuto, avremmo appreso che il Sud deve restituire qualche centinaio di miliardi al resto del Paese. Nessun riferimento al divario di spesa storica”. Ma perché De Luca non ci dice cosa ha fatto negli anni in cui è stato parlamentare e in questi anni di presidenza della regione per contrastare questi divari? Se ne accorge solo ora? E già che c’è, perché non ci dice qualcosa anche rispetto a ciò che ha fatto in questi anni per l’infanzia e per abbandonare il vergognoso ultimo posto della classifica regionale sugli asili nido? Caserta, poi, è addirittura all’ultimo posto tra le province campane, con appena 6,6 posti per 100 bambini 0-2 anni. E Mondragone, che ha una popolazione di 832 residenti 0-2 anni- ma questo lo denunciamo da sempre- riesce a fare addirittura peggio, con appena 5,4 posti per cento bambini. Appena 45 posti e tutti privati, perché dell’asilo nido pubblico a Mondragone continua a non esserci traccia. Per renderci conto della nostra vergognosa arretratezza basta considerare il comune di Formia che ha quasi la stessa popolazione residente 0-2 anni (842, dieci in più di noi) ma che arriva a 33,9 posti per cento residenti 0-2 anni. L’Asilo nido comunale avrebbero dovuto farlo presso l’Arcobaleno, ma ancora una volta saranno capaci di fare il contrario di ciò che dicono e progettano: https://www.gnosis.it/it/progetto/1000/asilo-nido-comune-di-mondragone. Perché? Ma perché anche il recente piano triennale dei fabbisogni del personale 2021-2023 non prevede alcuna figura professionale e alcun dipendente per far funzionare un asilo nido. L’Amministrazione Pacifico si deve soltanto vergognare! Concludiamo segnalando che dal 24 al 30 maggio tutta l’UE sarà teatro di stimolanti eventi in occasione delle celebrazioni dell’edizione 2021 della Settimana europea della gioventù. Il tema della Settimana europea della Gioventù 2021 sarà “Il nostro futuro nelle nostre mani”; durante l’evento, sarà incoraggiato il confronto su argomenti della massima importanza per i giovani, quali la partecipazione attiva alla società (compresa la dimensione digitale), l’inclusione e la diversità, il cambiamento climatico, la tutela e la sostenibilità ambientale, la salute e la ripresa: https://agenziagiovani.it/settimana-europea-della-gioventu/settimana-europea-della-gioventu-costruiamo-il-nostro-futuro/