Adele Marini Ceraldi sul parterre del Premio Matilde SERAO

Per Slatan il regalo del Milan è una torta di 22 chili per mamma una torta “quanto più semplice e salutare è possibile”, di un chilo o poco più ma con la scritta “A mamma in occasione del suo 98esimo compleanno!”

SUBITO UNA RACCOMANDAZIONE: SIETE CENTINAIA AD AVER LETTO QUESTO ARTICOLO SU FACEBOOK MA NESSUNO DI VOISI È REGISTRATO SU CARINOLA.NET INSERENDO LA PROPRIA MAIL PER CONNETTERSI E COMMENTARE QUINDI MIA MADRE CHE NON È SU FACEBOOK NON LÈGGERÀ I VOSTRI COMMENTI PER I QUALI SARÒ IO A RIFERIRE RINGRAZIANDOVI SIN D’ORA!

In verità mi sarebbe piaciuto che sulla torta fosse disegnata la facciata della Basilica di Santa Maria in Foro Claudio che com’è noto trovarsi a poche centinaia di metri da Ventaroli, frazione del nostro comune per aver dato i natali ad Antonio SERAO, papà della famosissima Matilde, giornalista e scrittrice

Legatissimi da quando sono nato e secondo alcuni pressoché simili nel carattere nei gusti e nelle preferenze io e mia madre, fu lei a riscoprire ed a valorizzare questa Basilica che all’epoca era deposito di fascine e stalla per le pecore. Fu lei Adele MARINI.

Abbiamo trascorso insieme indimenticabili periodi in quell’appartamento di via Monte Fascia nel bel mezzo di viale Jonio e via dei Monti Lepini quasi ai margini del Tufello dove la sera mio nonno,Giulio, che immancabilmente all’arrivo mi chiedeva quando sarei ripartito, era obbligato ad andare sul “cavalca via” per fumare la sigaretta che mia nonna Marietta non gli avrebbe mai permesso di fumare in casa.

Anche a mia madre in gioventù piaceva fumare ma poco o niente e questo potrei dire che era un difetto che, a fronte dei tantissimi pregi di cui può fregiarsi mia madre, scompare nel nulla!

Incorreggibile tifosa romanista fino al punto da registrare su YouTube un video che credo sia ancora online dove canta un brano dell’ anteguerra inneggiante alla squadra giallorossa e alla formazione di calciatori dell’epoca.

Ecco a mio avviso una donna dal”multiforme ingegno” insomma, straordinaria sotto tuti i punti di vista che nonostante gli oltre settantasette anni trascorsi qui a Carinola continua a risplendere di luce propria in uno all’opera dalla stessa chiosata dell’indimenticabile notaio del Borgo Sant’Anna, Luca MENNA, cui è stato dedicato da Carlo, mio cugino, il museo adiacente alla cattedrale che gelosamente custodisce le statuine di Della Robbia che fregiavano la facciata della cattedrale stessa dove riposano San Bernardo e San Martino protettori di Carinola.

Scritto da:

Vincenzo Ceraldi

Avvocato cassazionista blogger da oltre un ventennio innamorato della sua terra e della sua famiglia che lo corrisponde! Amministratore comunale dal 2003 al 2008.